Ieri presso il Tribunale di Salerno, dinanzi al presidente della seconda sezione penale collegiale, dottor Valiante, Fabio Ciaglia, assistito dall’avvocato Franco Cardiello, ha ottenuto il patteggiamento per un anno e dieci mesi, con pena sospesa, e il pagamento di 3mila euro alla ditta Meridiana per l’accusa di corruzione. Per quanto riguarda invece l’accusa di peculato che riguardava lo stesso Ciaglia e l’ex assessore, Ennio Ginetti, il Pubblico Ministero, Carlo Rinaldi, ha chiesto l’assoluzione per Ciaglia in quanto non ci sono prove dell’acquisto dei faretti led.
Sempre il pm Rinaldi ha poi sciolto il dubbio sull’affidamento diretto per quanto riguardava l’affidamento diretto per la messa a punto del sistema di videosorveglianza: non abuso d’ufficio ma turbativa d’asta. Inoltre Ciaglia, riconoscendo la sua parte di colpe nella gestione dell’intera vicenda, si era mostrato disposto alla restituzione delle somme che era riuscito ad ottenere. Ebbene, solo la ditta Meridiana ha accettato la restituzione, mentre hanno rifiutato sia la Sarim che la Dock Group.
Il rito ordinario
Il comune di Eboli, costituitosi parte civile attraverso il legale Giovanni Sofia, non si è opposto al patteggiamento di Ciaglia. Gli altri imputati seguono il rito ordinario: Massimo Cariello, Ennio Ginetti, la dirigente comunale Lucia Rossi , il patron della Sarim, Giovanni Bardascino, e gli imprenditori Gennaro Mastrolia, Gerardo Avallone, Enzo Giangregorio e Giuseppe Lieto , titolari delle ditte coinvolte. I capi d’ imputazione per gli imputati sono: turbata libertà degli incanti, corruzione, abuso d’ ufficio, peculato, falso ideologico e materiale, induzione indebita a dare o
promettere utilità.
Processo Croce Rossa
Sempre nella giornata di ieri c’è stata l’udienza per il processo croce rossa. E’ stata sentita in aula la testimone della difesa, Livia Lardo, ex Segretario comunale nominata dallo stesso Cariello nel 2015. La Lardo ha confermato tutto l’iter documentale che ha portato all’odierno processo, come da sua relazione depositata agli atti dell’inchiesta. Il tutto è stato rinviato al prossimo primo marzo.