Di Fabiola Semeraro e Maria Luisa Farace
Il 25 novembre si celebra nel mondo l’International Day for the Elimination of Violence against Women (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne), una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981 per aumentare la sensibilizzazione pubblica nei confronti di questa che, a tutti gli effetti, può essere definita una piaga sociale. Tuttavia i provvedimenti giuridici furono introdotti soltanto nel 1993, con l’istituzione di nuove forme di reato e nuove procedure per la protezione delle vittime di violenza.
Il 25 novembre 2023, presso il Liceo Scientifico Antonio Gallotta di Eboli, è stata organizzata una manifestazione per rendere consapevoli i giovani riguardo questo tema. La problematica è stata trattata soprattutto dal punto di vista giuridico con l’aiuto del Prof. Kiril Basile, socio di “Avvocatura in Missione”, e del Prof. Avv. Silverio Sica, già Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno. L’incontro è stato introdotto da una attenta analisi dell’origine storico-sociale della violenza sulle donne e come essa si è evoluta nell’età contemporanea, approfondendone l’aspetto legislativo.
Due ragazzi del quinto anno, Filippo Vuocolo e Luisa Lardo, hanno accolto gli ospiti ed hanno presentato la manifestazione; alcuni studenti si sono esibiti cantando la canzone “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli per celebrare l’importanza di un amore sano; un altro alunno, Francesco D’Alessandro, ha esposto un monologo in memoria di Giulia Cecchettin, una delle ultime vittime di violenze di genere. In seguito, Luisa Lardo, attraverso un lavoro multimediale, ha analizzato la poesia “Se domani non torno” di Cristina Torre Cáceres, riguardante il femminicidio, e il recente capolavoro cinematografico italiano, “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi.
Nel suo intervento, il Prof. Basile, ha riportato vari esempi di espressione del patriarcato nel corso della storia, con riferimenti filosofici, ponendo l’attenzione su un provvedimento istituito nel 2010 in Toscana, un percorso dedicato per le vittime di violenza che, oltre ad offrire un sostegno psicologico, fornisce anche delle case rifugio per proteggere le vittime dagli ambienti violenti. Successivamente è intervenuto il Prof. Avv. Sica, il quale ha descritto alcuni processi di femminicidio che ha affrontato nella sua carriera e ha concluso con un appello ai giovani, delineando i confini entro cui deve essere contenuto l’amore sano, per non sfociare nella manipolazione e limitazione della libertà personale. Dopo i ringraziamenti e un intervento della Dirigente Scolastica Anna Gina Mupo, che ha sottolineato come la giusta forma d’amore sia quella in cui si vuole il meglio per l’altro, senza diventare amore condizionato e tossico, gli studenti hanno posto alcune domande ai relatori.