Sara Pantuliano a Buckingham Palace per il suo impegno per la pace

La salernitana Sara Pantuliano, amministratrice delegata di ODI e leader umanitario e per la costruzione della pace è stata nominata Compagna dell’Ordine di San Michele e San Giorgio nella New Year Honours List del re Carlo III del 2024.
Oggi, venerdì 18 ottobre si recherà a Buckingham Palace per ricevere la solenne investitura.
Un riconoscimento per i servizi resi alla costruzione della pace, all’assistenza umanitaria e allo sviluppo internazionale.
Si riconosce la dedizione di Sara come operatrice umanitaria, mediatrice, pensatrice politica e accademica per il suo ampio lavoro di consulenza e la straordinaria leadership presso l’ODI, già Overseas Development Institute, all’interno delle Nazioni Unite e nel settore degli affari e dello sviluppo globali.

Congratulandosi con Sara Pantuliano per il suo risultato, il presidente del consiglio di amministrazione dell’ODI, Sir Suma Chakrabarti, ha affermato: “Questo prestigioso onore e meritato riconoscimento sono una testimonianza degli eccezionali contributi di Sara Pantuliano. L’impegno instancabile per la politica e la pratica della costruzione della pace, dell’assistenza umanitaria e dello sviluppo internazionale è stato a dir poco straordinario. Sotto la sua leadership dinamica, l’ODI è prosperata e sono estremamente orgoglioso di assistere all’impatto positivo che stiamo avendo sotto la sua guida. Il suo lavoro eccezionale è una fonte di ispirazione per tutti noi”.


Sara Pantuliano ha ricoperto posizioni di alto livello e leadership presso l’ODI dal 2006, più di recente come Chief Executive, ha presieduto anche il 7° Comitato consultivo per la costruzione della pace del Segretario generale delle Nazioni Unite ed è stata recentemente nominata Persona Eminente Indipendente per la Revisione dell’Architettura per la Costruzione della pace 2025 (2025 UN Peacebuilding Architecture Review) dal Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterras.

E’ nata a Salerno nel 1969 vive a Londra, madre di due figli, laureata in Scienze Politiche all’Orientale di Napoli. A 21 anni ha frequentato l’Erasmus a Londra, dove si è trasferita definitivamente a 24 anni per uno stage post master e per il dottorato in Politics and international studies.


Con un comunicato stampa il Ministero degli Affari Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo britannico (FCDO) annunzia che Sara Pantuliano è fra le centoventicinque persone che hanno ricevuto riconoscimenti per il loro eccezionale servizio al Regno Unito all’estero o a livello internazionale nella lista degli onori di capodanno di Sua Maestà il Re, inclusi i contributi alla politica estera britannica, allo sviluppo internazionale, al volontariato e al lavoro di beneficenza.
Sir Philip Barton, sottosegretario permanente presso il Ministero degli Esteri, del Commonwealth e dello sviluppo e Capo del servizio diplomatico, ha affermato:

“In un momento in cui il mondo deve affrontare molte sfide, sono sempre colpito dall’incredibile lavoro svolto a livello globale. L’impatto del Regno Unito a livello internazionale dipende da persone eccezionali come quelle onorate nell’elenco degli onori di Capodanno di Sua Maestà. Mi congratulo con tutti coloro che ricevono un’onorificenza e li ringrazio per la loro dedizione e il loro servizio”.

L’intervista di Ornella Trotta

La pace nel mondo, solo un remoto obiettivo oppure una concreta possibilità?
“Siamo in un momento geopolitico molto difficile, con una spaccatura del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la conseguente polarizzazione del sistema multilaterale senza precedenti. Questo rende negoziati per la pace e interventi di stabilizzazione molto difficili se non impossibili. Allo stesso tempo, vediamo tanti giovani protestare per la pace e per un assetto internazionale più equo, riempendo le piazze e occupando scuole e università come non accadeva dai tempi del Vietnam. E’ importante riuscire a convogliare queste istanze in modo positivo e creare una ‘constituency for peace’, come la chiamo io, un’alleanza per la pace che raccolga trasversalmente giovani, la società civile impegnata, il settore privato, le fondazioni, etc. e metta pressione sui politici affinché agiscano responsabilmente in piena ottemperanza del sistema di diritto internazionale e pongano fine a violenze e aggressioni insensate con un’azione diplomatica forte e coraggiosa e attraverso gli strumenti multilaterali preposti”.


Medio Oriente, quali sono le sue previsioni?

“Se paesi chiave come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Unione Europea non intervengono subito per fermare la carneficina a cui stiamo assistendo con totale impunità, diventerà sempre più difficile arrestare la violenza da entrambi i lati. Dalla crisi di Gaza emergerà una popolazione civile che già viveva in condizioni proibitive dilaniata, decimata e con tanti giovani che cercheranno vendetta, ampliando la spirale di violenza che già ha generato tanta sofferenza. Solo una leadership politica forte può aiutare a creare le condizioni per un dialogo difficile ma indispensabile, ma al momento non vedo leaders coraggiosi capaci di prendere posizioni decisive che possano influire positivamente sulla condotta e cessazione delle ostilità”.


Si aspettava un riconoscimento così prestigioso?
“Sinceramente no, ma lo vedo come un attestato importante non solo per me, ma per tutti i miei colleghi e il lavoro che abbiamo svolto e continuiamo a svolgere ad ODI per contribuire a creare una società più giusta e più coesa”.

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