Ospedale Unico Valle del Sele: Conte chiede un confronto con la Regione

In esecuzione a quanto stabilito dal Comitato per l’Ospedale Unico della Valle del Sele, il Sindaco ha firmato una richiesta di incontro urgente. 

La missiva, a firma del primo cittadino, su delega del Comitato per l’Ospedale costituitosi a Eboli a seguito della Delibera regionale 367 del 19 giugno 2023 che inseriva nella programmazione ospedaliera la costruzione di un nuovo plesso a Battipaglia, è indirizzata al Presidente della Regione Campania, al Direttore Generale dell’Asl Gennaro Sosto, al Presidente della Commissione Sanità regionale Vincenzo Alaia e ai consiglieri regionali eletti sul territorio salernitano: Michele Cammarano, Corrado Matera, Tommaso Pellegrino, Franco Picarone,  Aurelio Tommasetti e Andrea Volpe. 

Nella lettera, che ripercorre quanto finora accaduto – Consiglio comunale sul tema con richiesta di revisione della Delibera 367, Manifestazione pubblica del 7 agosto, successiva riunione del Comitato il 21 settembre – si ribadisce la volontà, nel caso in cui il confronto richiesto non abbia luogo o non dia esito positivo, di impugnare la citata Delibera.

«Pur essendo la Delibera Asl 1291 del 29 settembre null’altro che un atto dovuto, tant’è che si fa riferimento ai fondi già destinati alla riqualificazione degli ospedali del salernitano e si nomina il Rup del procedimento, – ha dichiarato il Sindaco Mario Conte – Riteniamo che sia doveroso darci l’opportunità di un confronto prima di passare alle vie legali. Siamo tuttora convinti che costruire un nuovo ospedale a Battipaglia da oltre 300 posti, ammesso che il Ministero confermi i fondi e ne conceda altri, non possa garantire i livelli essenziali di assistenza in un territorio così vasto come la Piana del Sele facendo tramontare, inevitabilmente, l’ipotesi di un Ospedale Unico, sia per la vicinanza al costruendo ospedale di Salerno da oltre 750 posti letto che per la lontananza dai comuni dell’entroterra che finora hanno avuto Eboli come punto di riferimento per la Sanità. Per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere un sito condiviso dal territorio».

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