Molte le reazioni della politica sulla questione ospedale. Sale l’indignazione tra le forze di opposizione.
De Luca martedì viene a fare la passerella davanti al sito di compostaggio.
Dovrebbe chiedere scusa per i disagi a cittadini e imprenditori anziché fare il gallo sulla monnezza.
E sull’ospedale finanziato a Battipaglia, lasciando in agonia in nostro, siamo pronti ad un confronto serrato
Damiano Cardiello
E’ l’ennesima dimostrazione di una classe dirigente che non riesce a stare sul pezzo, che non capisce le dinamiche, che non comprende quali sono gli interessi importanti. Questo modo di fare politica farà si che tutti i presidi importanti andranno perduti.
Mentre il Sindaco studia il medico muore
Cosimo Pio Di Benedetto
Eboli è una città che muore. L’ospedale è l’ultima goccia. L’ incapacità, la inadeguatezza, l’ improvvisazione (chiamatela come volete!) di chi ha governato Eboli negli ultimi anni ci porta, oggi, ad assistere alla agonia progressiva della nostra città. Ormai in uno stato comatoso.
Nel frattempo De Luca porta a compimento la sua operazione: rompere il fronte della Piana del Sele ed isolare una città che non lo ha mai amato.
Una città ridotta a poco più di 37mila persone, dalla quale la gente, le nuove generazioni in particolare, scappa via. Il grande ospedale, che doveva essere della Piana del Sele, verrà a Battipaglia. 304 posti letto, 97 milioni di investimento.
Le giustificazioni?
-Sta vicino alla Autostrada;
-Sorge su terreni regionali.Brava la Sindaca di quella città che si è mossa con intelligenza!
Eboli? Continuerà a vivacchiare fra carenza di medici, strutture inadeguate.
Ma avremo il contentino di una nuova ” torre” che si sommerà ad una struttura fatta per aggiunte successive. De Luca completa l’operazione divisione della Piana del Sele e marginalizzazione di Eboli.
Ed Eboli tace!
La Amministrazione non ha nulla da dire?
Il Consiglio Comunale ( che andrebbe convocato in via straordinaria di urgenza!) non ha nulla da dire?
I partiti locali ( PD in testa !) non hanno nulla da dire?
La città deve riprendere il suo destino nelle proprie mani come fece nel 1974.
L’anno prossimo anno ricorreranno i 50 anni da quella grande protesta di popolo. Io ero lì alla testa della più grande manifestazione studentesca che Eboli abbia mai conosciuto. Migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi attraversarono il paese, per arrivare sulle barricate.
Allora segnammo una strada che, io ritengo, rimane l’unica da percorrere , anche oggi.
Oggi la città, pure a fronte di una politica ( con la ” p” minuscola) di corto respiro ; di errori commessi ( e su cui mai si è voluto riflettere seriamente!) , pure se narcotizzata da anni di ” ghe pense mi” e di pacche sulle spalle ( che bello gridare dai palchi ” amo Eboli” ! Non costa nulla!) ; è in grado di riprendere quel percorso? Di ritrovare quello spirito?
Gerardo Rosania, già sindaco di Eboli