Se l’Urban Center accende l’allarme sul consumo del suolo (dati nazionali da paura), il ghiaccio che fa le scarpe alla sabbia non preoccupa di certo meno, soprattutto in ambito climatico. Strano anche il silenzio dei movimenti ambientalisti che tanto si preoccupano dei cambiamenti climatici. Parliamo della pista di pattinaggio istallata al centro di Piazza della Repubblica per dare lustro al Natale di città.
Il parere di Alfonso Del Vecchio
Chi però non tace è Alfonso Del Vecchio del PCI, che analizza con occhio critico la situazione:
«Ben vengano iniziative che tentano di riattivare l’impulso vitale della città, ma oltre all’eventuale spreco, mi soffermerei sulla utilità di questa pista, sul contesto in cui essa è inserita – spiega Del Vecchio. Il programma natalizio proposto dall’amministrazione è davvero minimo. Assente nelle attività e nelle iniziative capaci di coinvolgere una fetta consistente di giovani, quelle dai 15 ai 25 anni. Visto nel suo complesso, il laborioso cartellone ha il sapore di una pentola colma senza armonia e senza futuro. Oggi ci è capita la pista. Domani chissà».
Non sarebbe stato più sensato proporre una pista di pattinaggio a rotelle, dal momento che c’è un’associazione ad Eboli che pratica hokey su ruote, oppure strutture per un percorso di skateboard al posto di quella col ghiaccio?
Eppure nell’era dell’abusata transizione ecologica, si dovrebbe naturalmente pensare più in green e fare qualche sacrificio, pensando di abbellire la piazza diversamente, semmai programmando il Natale, non elemosinando attività alle associazioni sul territorio per organizzarlo in venti giorni.
Ritornando alla questione ghiaccio, se consideriamo che l’inverno, benché piovoso, sia ancora mite, si capisce, senza scomodare esperti, che sia necessario prevedere consumi ingenti per il mantenimento (h24) della pista di pattinaggio di queste dimensioni. Il sistema di refrigerazione della pista immette nell’atmosfera aria calda, favorendo ulteriormente il riscaldamento globale, rispetto al quale la società chiede sempre più consapevolezza, soprattutto alle nuove generazioni
Una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (sui 200 mq2) consuma, durante il periodo invernale, qualcosa come 19mila litri d’acqua ed immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2. Eppure, pochi giorni fa l’assessore all’ambiente, Nadia La Brocca, presentava una stimabile conferenza sulle rinnovabili e sulle comunità energetiche. Gli amministratori parlano tra di loro? Verrebbe da chiedersi. Considerate le temperature medie attuali, non del tutto artiche, la pista funziona e consuma tecnicamente come un congelatore lasciato costantemente con la porta aperta.
Ok, l’abbiamo portata ad Eboli gratis, ma quanto incide sul bilancio del comune l’installazione e il mantenimento per l’intero periodo natalizio a livelli energetici e idrici? Non ci vuole un occhio di lince per notare che una pompa domestica collega l’impianto ad una fontana pubblica. Eppure, il futuro chiede al presente di usufruire delle risorse in altro modo. Tutti abbiamo l’obbligo di tutelare e preservare il pianeta che ci ospita.
Come sostiene l’assessore all’urbanistica Salvatore Marisei devono essere degli esperti, tecnici giovani, brillanti e creativi a mettere in campo progetti ed idee che abbiano impatto 0 sull’ambiente, anche se il tema è il Natale. E dove stanno, Assessore, mentre vi affannate a programmare?
Li cercheremo durante tutto il 2023, senza sosta. Nel frattempo sappiamo che per un ora di pattinaggio il costo è di 14 euro.