Mandia su strumenti elettronici: «Ancora non hanno pagato straordinario elettorale»

Di Laura Naimoli

Telefoni, tablet e schede sim per consiglieri, assessori e dirigenti a carico dell’Ente. Fa molto discutere il regalo di ferragosto che la giunta ha in qualche modo fatto a se stessa a spese dei contribuenti. Dopo un botta e risposta tra il consigliere Damiano Cardiello che ha bollato come «vergognosa» l’operazione e l’assessore all’ambiente Nadia La Brocca che giustifica la decisione presa dalla giunta sottolineando la svolta ecologica che l’amministrazione vuole dare evitando il notevole consumo di carta, interviene l’Rsu della Cisl Francesco Mandia, nonché responsabile del settore manutenzione del comune di Eboli.

Le dichiarazioni di Mandia

Francesco Mandia

«Contesto in pieno questo provvedimento dell’amministrazione Conte, in qualità di Rsu della sigla sindacale Cisl. Non voglio entrare nel merito della questione politica, ma è vergognoso dare in dotazione la strumentazione informatica ai responsabili di elevata qualificazione o/e dirigenti. Ad oggi, i dipendenti ancora non hanno percepito le indennità per specifiche responsabilità del 2023 per le categorie C, nonostante un accordo chiuso proprio con la Cisl come non sono state liquidate le indennità alle categorie C, D e B per l’anno 2024. Inoltre, non si comprende perché ancora non abbiano pagato lo straordinario elettorale delle elezioni Europee.

Lavorano anche i dipendenti semplici e non si capisce come mai vi sia questa disparità di trattamento. In virtù di questo, mi rifiuto di prendere questi apparecchi elettronici che hanno un costo per i contribuenti: abbiamo tutti pc, tablet e cellulari e la possibilità, con le comuni offerte dei vari gestori, di avere chiamate illimitate e internet con tariffe abbordabili. Piuttosto, nessuno dell’amministrazione, sindaco in testa, si preoccupa della questione del Giudice di Pace. Da otto unità, a causa dei pensionamenti, sono rimaste quattro unità. Non ce la fanno più. L’ufficio non può essere mantenuto in questo stato: è solo un ulteriore spreco di risorse pubbliche. Va presa una decisione definitiva: o si chiude l’ufficio trasferendo all’interno del Palazzo di Città i quattro dipendenti o se ne assumono degli altri. Ad oggi, il sindaco Mario Conte, nonostante tutti i solleciti fatti tramite pec, non ha mai risposto in merito»

Anche il consigliere di Fratelli d’Italia Damiano Cardiello ha rifiutato la gentile offerta dell’amministrazione.

Le dichiarazioni di Cardiello

Damiano Cardiello

«Sprecano soldi pubblici per acquistare tablet, telefoni e schede sim dicendo che serve per “finalità istituzionali”. Liberi di portarseli a casa e senza restrizioni, questo è uno schiaffo a chi non mette il piatto a tavola. Per quanto mi riguarda ho rinunciato senza pensarci minimamente. Ad assessori e consiglieri comunali dico: abbiate il coraggio di dire NO, perché gli sprechi non devono pagarli i cittadini».

A difendere la scelta dell’amministrazione Conte, ci pensa l’assessore all’ambiente e alla digitalizzazione Nadia La Brocca che sottolinea la scelta ecologica, facendo riferimento al codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) approvato con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Più precisamente, la La Brocca fa riferimento all’articolo 42 “Dematerializzazione dei documenti delle pubbliche amministrazioni” che recita: “Le pubbliche amministrazioni devono valutare in termini di rapporto tra costi e benefici il recupero su supporto informatico dei documenti e degli atti cartacei».

Le dichiarazioni della La Brocca

Nadia la Brocca


«Fare dematerializzazione non è una moda o creare vantaggio a chi esercita una funzione, ma piuttosto si tratta di adottare criteri per evitare o ridurre in maniera significativa la creazione di nuovi documenti cartacei. L’obiettivo è il risparmio di costi e risorse e il risparmio di tempo in favore di un minor impatto ambientale. È stato pertanto, previsto, attraverso una convenzione Consip a pochi euro al mese cadauno, di dotare gli amministratori pubblici, consiglieri, assessori e sindaco di soli
TABLET e non di telefoni cellulari, per la consultazione di atti e documenti pubblici.

Voglio ricordare che molti atti trasmessi ai consiglieri comunali per la consultazione ai fini della votazione in consiglio comunale, o per la discussione nelle diverse commissioni, constano anche di diverse centinaia di pagine. Difficili da portare con sé in aula durante il dibattito. Spesso sono documenti descrittivi, ma a volte vi sono anche elaborati grafici relativi a progetti architettonici, difficilmente visibili da smarphone.

Ne consegue una riduzione di costi in termini di toner e carta. Questo è il vero spreco che stiamo
riducendo, così come previsto dalla legge. Inoltre, gli strumenti digitali serviranno a svolgere tutte le attività previste da un moderno Consiglio Comunale».



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