La questione è estremamente delicata. L’opposizione rimane ferma sulla porta dell’aula consiliare Isaia Bonavoglia aspettando di capire quanti siano i consiglieri di maggioranza seduti tra gli scranni nella seduta del consiglio comunale, di ieri, 29 dicembre 2022,in seconda convocazione. Nove consiglieri presenti, più il sindaco fanno dieci. Servono otto voti per far passare la votazione per il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio che riguardano la polizia Municipale. Quella che alla prima convocazione andò deserta a causa delle troppe assenze.
Ieri, le assenze sono sembrate incolmabili. Non erano presenti in aula: Cosimo Naponiello, Camilla Di Candia, Adolfo Lavorgna, Cesare Moscariello, Gianmaria Sgritta e Walter Gaeta. A dirla citando Totò: «Una moria …». Passa il primo punto e passano tutti i punti, votati da 9 consiglieri più il sindaco, ma le frizioni interne non lasciano scorrere. Chi ha avuto problemi ai denti, chi era fuori città, chi aveva impedimenti personali. Il quadro ha regalato una chiara istantanea di un problema che deve essere affrontato e governato.
Varie riunioni di maggioranza e pure di maggioranza senza assessori sono state fatte nei giorni precedenti alla seconda convocazione. I consiglieri lamentano un’assenza di dialogo con gli assessori. Gli assessori lamentano un sovraccarico di lavoro per la quantità di deleghe che sono state consegnate loro. E poi … poi i soliti giochi dei soliti noti.
Cosimo Pio Di Benedetto entra in aula sul punto che riguarda l’adesione all’Asmel subito dopo l’intervento dell’assessore al ramo, Salvatore Marisei. Il consigliere di opposizione ha sottolineato che il numero esiguo di votanti non garantisse il numero legale per proseguire i lavori dell’assise.
«Pur di restare a galla, invece – spiega Di Benedetto-, si sono aggrappati a cavilli. L’adesione all’Asmel comportava una variazione di bilancio e l’adesione a una associazione. Per fare questa operazione era necessaria la presenza di un numero legale di 12 consiglieri assegnati che non c’erano».
Coinvolto nella discussione il segretario comunale Gelormini, che rassicura affermando che fosse sufficiente anche solo un terzo dei consiglieri, si è proceduto alla votazione. La maggioranza appare in evidente affanno. Il capogruppo de La città del Sele, Pasquale Ruocco, lancia una sorta di ultimatum: «E’ necessario cambiare passo. Così non possiamo andare avanti».
La dichiarazione di Mario Conte
Pronta la replica del Sindaco Mario Conte: «Nessuna crisi della maggioranza. Alcune delle assenze di stasera sono state giustificate da certificati medici. Nessuno mi ha posto problemi su questioni programmatiche o politiche che possano far presagire una crisi di maggioranza».
Eppure le rassicurazioni non sono bastate a mettere gli animi in pace. Per alcuni consiglieri, infatti, è necessario chiarire le posizioni di Camilla Di Candia e Cosimo Naponiello all’interno della maggioranza. Qualche altro vorrebbe una verifica su coloro che hanno assessorati e deleghe, senza essere stati eletti.
Ci sono stati almeno due casi di mal di denti, nella sera del consiglio. Viene da pensare che il dentista intervenuto d’urgenza sia stato Sgritta. Questo, però, non è dato sapere.
L’opposizione
Se la maggioranza non appare compatta, dell’opposizione non si può dire altra cosa. Presenti in consiglio Damiano Capaccio, capogruppo di Eboli Responsabile, che mantiene il punto con le sue astensioni. Passeranno alla storia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Il Pd non sembra godere di buona salute, almeno non all’interno del gruppo consiliare. Filomena Rosamilia assente insieme a Pierino Infante. La prima donna della storia di Eboli a fregiarsi della nomina, seppur fulminea, di presidente del consiglio comunale non riesce ad incidere nel dibattito comunale, salvo qualche comunicato scritto postumo.
Pierangelo Giarletta era partito carico. Qualcosa dev’essere andata storta. Francesco Squillante, il capogruppo, fa quel che può per trainare il carro.
Il gruppo di opposizione, dunque, appare disgregato e poco compatto.
Di Emilio Masala, Italia Viva, non si hanno notizie, almeno non in consiglio comunale. E’ stato invece protagonista in uno degli ultimi viaggi della speranza in Prefettura sulla questione sicurezza, insieme al sindaco Mario Conte. Sta nascendo una love story? Politica, s’intende.
Damiano Cardiello sottotono. Freddo il suo rapporto con Giuseppe Norma, assente nel consiglio comunale in questione.
Cosimo Pio Di Benedetto non ne fa passare una. Arriva con la sua cartellina di cartone e crea dibattito e crea confronto.
Non v’è democrazia senza opposizione.
Le dichiarazioni di Cosimo Pio Di Benedetto
«Ormai la crisi è così forte che legati ad interpretazioni cavillose del segretario generale, nove consiglieri comunali più il sindaco, tengono in ostaggio una intera città, decidendo il se, il come e il quando in modo assolutamente antidemocratico. Non rappresentano più né il consiglio comunale né tanto meno la città. Sono quel giapponese che era sull’isola deserta che ancora non aveva appreso della fine della guerra. Loro ancora non hanno capito di non essere più maggioranza e, pertanto, non possono più guidare la città».
Le dichiarazioni di Francesco Squillante
«Ennesimo consiglio comunale condotto con presunzione e tracotanza da questa squadra. Questa volta la maggioranza arriva a 9 consiglieri. La città ha bisogno di risposte celeri e l’anno trascorso senza risultati dovrebbe imporre un cambio di marcia immediato o uno slancio di umiltà. Così non si può andare avanti. Un clima surreale che non può far altro che danneggiare le sorti di questa città».
L’assessore Massimiliano Curcio cita Gramsci
Ecco il post che l’assessore al Piano di Zona Massimiliano Curcio ha pubblicato sulla sua bacheca dopo il consiglio comunale. La potenza delle parole di Gramsci è tanto forte che è impossibile pensare siano state sparate nel mucchio per una superficiale casualità.
«La verità è sempre rivoluzionaria, tenerla nascosta non è solo un inganno e una truffa ma un inquinamento che avvelena e tarpa la vita di tutti».