«Basta leggere l’ordinanza di chiusura del Plesso del Molinello per capire come stanno le cose. La scuola presenta un indice di resistenza sismica del 15% e per legge dovrebbe essere almeno del 60%. Voi terreste qualcuno in un edificio che rischia di crollare da un momento all’altro? – hanno dichiarato il Sindaco Mario Conte e l’assessore Salvatore Marisei-. Le verifiche furono predisposte dal commissario per un finanziamento regionale.
L’esito è arrivato solo pochi giorni fa. Non avevamo alternativa alla chiusura. A breve, approfittando delle vacanze estive, inizieremo alcuni lavori di adeguamento alla Giacinto Romano per accogliere gli alunni che in precedenza andavano al Molinello che, a scanso di equivoci, non sarà destinato a nessuna altra funzione. Non può essere aperta al pubblico. Nel frattempo ci adopereremo a fondo a garanzia della scuola e delle famiglie per individuare soluzioni migliori e garantire il diritto allo studio dei nostri bambini in ambienti adeguati ed al passo con i tempi ».
La vicenda
La decisione di chiudere la scuola è avvenuta pochi giorni fa, esattamente il 23 giugno scorso. I tecnici hanno riscontrato carenze strutturali e assenza dei parametri antisismici. Così non si è potuto che trasferire i bambini della scuola dell’infanzia alla Giacinto Romano, nella sede di via Vittorio Veneto. L’edificio verrà demolito e poi ricostruito. La notizia ha creato disagio ai genitori che, di solito, per i piccoli studenti in erba preferiscono strutture scolastiche vicino casa. Bisognerà percorre qualche decina di metri in più nel traffico. Poco male, quel che conta è la sicurezza dei bambini. nelle scorse ore si è però infiammata un’altra polemica. Qualche genitore, infatti, ha alimentato il sospetto che, dietro la chiusura della scuola, ci fosse l’esigenza di trovare strutture per ospitare le associazioni. La nota del sindaco Conte è tesa a smentire queste voci.