Per la prima volta la città di Eboli sarà protagonista in un raduno di Maschere Italiane, attraverso i personaggi del Don Annibale.
All’evento parteciperà, infatti, l’Associazione Don Annibale – Farsa Carnevalesca di Eboli, portando la tradizionale maschera della città in un contesto di ampio respiro e di caratura nazionale, prenderanno parte alla manifestazione Parisi Cosimo (Don Annibale), Verdini Eugenio (Giulietta), Cosimo Rinaldi (Dottore), Aliberti Cosimo (Zí Aniello), Aliberti Rocco (Pulcinella), Di Lorenzo Gaetano (Carolina).
Ospiti di Giangurgolo e Calabrisella, l’evento “Primavera in Maschera”, organizzato da Enzo Colacino (Giangurgolo) in collaborazione col centro coordinamento Nazionale Maschere italiane, di cui il Don Annibale fa parte, si terrà il 27 e 28 Aprile, a Catanzaro: una due giorni di sfilate, danze e interessanti scambi culturali tra le tradizionali Maschere italiane, gruppi folk e sbandieratori.
«L’emozione di prendere parte ad un evento così importante – spiega il gruppo del Don Annibale – è davvero tanta. Siamo certi di far ritorno ad Eboli con un bagaglio culturale più ampio, pieno di nuovi saperi e conoscenze. Oltre allo sforzo di ogni singolo membro dell’associazione, è doveroso ringraziare il Sindaco Mario Conte e l’ass.re alla Cultura Lucilla Polito per aver patrocinato la nostra presenza alla manifestazione. Un grazie particolare, poi, al funzionario del settore cultura Carmine Caprarella che ci ha supportato instancabilmente nelle scorse settimane. Siamo fieri di rappresentare la nostra città attraverso la sua storia. Sarà un’occasione importante che ci consentirà di interfacciarci con realtà ben più grandi e conosciute a livello nazionale.
L’obbiettivo, in fine – spiega il gruppo del Don Annibale – è quello di contribuire, come tante associazioni del posto, ad ampliare e preservare l’offerta culturale che appartiene alla tradizione della nostra città, incrementando la crescita socio-economica e culturale dell’intera comunità.
La Farsa del Don Annibale è un patrimonio culturale immateriale che Eboli non deve perdere».