Di Benedetto va giù duro contro i «cavalieri» della Città del Sele

«Il comunicato della Città del Sele  è a dir poco bizzarro: innanzitutto, a fronte  di due consiglieri  presenta ben quattro assessori e, come se non bastasse, mentre da un lato, bacchetta cercando di imbavagliare il sindacato, dall’altra, si lascia andare a dissertazioni farneticanti, con l’ennesima  dose di mistificazioni ed  inesattezze, che dovrebbero magnificare le loro misere attività». Questo l’incipit del comunicato del consigliere Cosimo Pio Di Benedetto, intervento dopo la diffusione del comunicato che porta la firma della Città del Sele sulle nomine dirigenziali che, secondo il gruppo di maggioranza, sono essenziali per riorganizzare la macchina amministrativa.

«In primo luogo occorre chiarire che il Sindacato deve essere libero di esprimere, nel merito, le sue valutazioni circa la riorganizzazione perché essa  riguarda lo status dei lavoratori e il loro carico di lavoro. Un’amministrazione capace avrebbe provveduto a concertare preliminarmente  le attività per garantire i dipendenti e la ottimizzazione delle loro  mansioni.

Stendo a tal proposito un velo pietoso sulla censura mossa al sindacato. In altre tempi ed altre realtà rispettose dei ruoli, l’intera classe dei dipendenti pubblici   si sarebbe rivoltata rispetto a tali termini, degni di paesi di cultura autoritaria, totalitaria e antidemocratica, dove il rispetto dei diritti dei lavoratori e dei loro rappresentanti sono al bando ed in balia di  un potere sfrenato ed illiberale.  

In secondo luogo, facendo una disamina veramente approssimativa i “cavalieri del re”, spiegano che i dirigenti eviterebbero conflitti di competenza , duplicazioni di mansioni e inefficienza della spesa

Orbene i conflitti di competenza come la duplicazione delle mansioni si evitano  chiarendo esattamente “chi” si occupa di “cosa” ma questa amministrazione ancora deve capire dove è ubicato il Palazzo di Città immaginiamoci se possa comprendere materie e competenze.

La dirigenza dovrebbe avere invece  la capacità di coordinare le aree omogenee, avendo una maggiore e più completa  visione delle attività amministrative, partendo dal presupposto che in ogni settore vi sia produzione di atti e un numero di dipendenti adeguato.

Non è il caso di questa amministrazione! E’ infatti nota la carenza di personale, agevolata da distacchi e assegnazioni irragionevoli 

Ridicola è ancora l’affermazione che questa amministrazione si stia impegnando in un risanamento di conti (???) e che abbia posto in essere e programmato assunzioni           

Nel caso di specie, di contro, è evidente che le gravissime inefficienze di questa amministrazione, senza i vincoli delle precedenti, abbia manifestato la sua incapacità a dare corso a concorsi pubblici, cui avrebbero potuto partecipare cittadini ebolitani e abbia proceduto ad assunzioni (minime rispetto alle possibilità e necessità) solo attingendo ad altre graduatorie , tra l’altro molto lontane dalla propria area territoriale, lasciando l’Ente nella convinzione che in altre parti d’Italia siano stati scelti giovani validi e togliendo ogni speranza ai giovani ebolitani di avere una giusta collocazione lavorativa e servire la propria città .

Si meravigliano poi del fatto che i giovani vanno via dalla città, perché non trovano lavoro! Se questo è il modo di affrontare  i problemi spero che il Sindaco non abbia tentennamenti e si dimetta. Io sarò sempre a fianco dei lavoratori e del Sindacato ma soprattutto della Città che dal 2021 è nelle mani di persone tanto incapaci quanto tracotanti» – ha concluso Di Benedetto.

Cosimo Pio Di Benedetto
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