Damiano Capaccio, voto 4.5. E niente, ancora non lo sa. Lo Shakespear ebolitano rimane inchiodato dal dilemma che lo accompagna dall’inizio del mandato: “Essere opposizione o non essere opposizione, questo è il problema”. Se da una parte alza la voce denunciando lo stato di degrado assoluto dei bagni del Dirceu e si inalbera per la mancanza dell’illuminazione della pista di atletica, dall’altra si lancia in continui soccorsi alla maggioranza. Insomma, il suo intervento è più una fiammata isolata che un fuoco vero. Più un lampeggiante che un faro. Con due piedi in un PD, se vuole incidere in questa legislatura deve scegliere da che parte stare, in via definitiva.
Damiano Cardiello, voto 5. Noto per la sua verve da mattatore, sembra aver lasciato l’energia dei giorni migliori in qualche bottiglia di vino vuota. I suoi interventi, un tempo decisi e trascinanti, oggi sono rari e senza quel mordente che lo caratterizzava. Un leone che sembra aver perso la voce. La politica non aspetta nessuno: o ci sei, o non ci sei. Le vicende personali pesano, e da qui il nostro sincero “in bocca al lupo”. La capacità di mantenere un ruolo, seppur ridimensionato, merita un plauso, ma è tempo di ritrovare il fuoco che lo rendeva un punto di riferimento dell’opposizione.
Giuseppe Norma, voto 4.5. E’ ancora in fase di crescita e affinamento. Il suo ruolo in consiglio, benché talvolta non sempre “sul pezzo”, gli offre un’opportunità unica per apprendere sul campo. A fungere da “mentore informale” è la figura esperta e carismatica di Cosimo Pio Di Benedetto, un riferimento che, con il giusto impegno e un pizzico di determinazione in più, potrebbe trasformarsi nella chiave per farlo sbocciare. Basta un po’ più di attenzione e costanza, per diventare un politico più consapevole e incisivo, capace di rappresentare con maggiore forza le istanze dei cittadini che ha scelto di rappresentare.
Pierluigi Giarletta, voto 4.5. E’ un consigliere comunale dotato di una spiccata intelligenza e di un’abilità oratoria che, quando messa in campo, riesce a catturare l’attenzione. Tuttavia, come si direbbe di uno studente promettente, “è intelligente ma non si applica”. Le sue capacità emergono soprattutto quando un tema riesce a farlo arrabbiare, scatenando in lui una grinta e una lucidità che rivelano tutto il suo potenziale. Purtroppo, momenti come questi non sono così frequenti, nonostante il contesto politico e amministrativo offra ampi spunti per alimentare il dibattito. Da troppo tempo silenzioso, forse gatta ci cova?
Camilla Di Candia S.V. Sappiamo molto poco di lei, solo che ha aderito al partito democratico dopo una lunga agonia nelle fila della maggioranza. I posteri avranno molto da cercare per trovare le tracce del suo passaggio in consiglio.
Pierino Infante S.V. Stessa situazione per Infante. Non pervenuto.
Filomena Rosamilia, voto 5. Continua il trend in crescita per il suo ruolo politico. Tuttavia, la sua attenzione appare spesso rivolta più alle dinamiche provinciali che a quelle comunali di Eboli, una città che avrebbe un gran bisogno di un riferimento femminile. La speranza per questo nuovo anno è che il suo impegno possa orientarsi con maggiore incisività verso le necessità della città, dove la sua presenza potrebbe fare la differenza.
Francesco Squillante, voto 5. E’ un giovane consigliere con il potenziale per dare un contributo significativo alla politica locale, ma sembra rimandare di anno in anno l’occasione di fare davvero la differenza. Pur essendo presente e attivo, la sua voce risulta spesso in secondo piano, come se preferisse rimanere dietro le fila, lontano dai riflettori. Per un consigliere di minoranza, il ruolo di portavoce delle istanze dei cittadini è fondamentale, e da Francesco ci si aspetterebbe una maggiore esposizione, una presenza più incisiva. Da un giovane che punta sui giovani, ci si aspetta il coraggio di proporre idee, di discutere apertamente e di farsi sentire.
Cosimo Pio Di Benedetto, voto 8. Si conferma una figura di spicco nel panorama politico locale, distinguendosi per incisività e precisione. Nonostante appartenga alla minoranza, la sua voce risuona con forza, tanto da essere percepita come l’unica realmente udibile all’interno del Consiglio Comunale. La sua azione politica è caratterizzata da interventi puntuali e ben strutturati, frutto di un’approfondita conoscenza delle dinamiche amministrative e della memoria storica dei progetti su cui si dibatte. Non solo dimostra padronanza degli argomenti, ma riesce a catturare l’attenzione di tutti grazie a uno stile comunicativo ironico, pungente e tagliente, che però non trascende mai i confini del rispetto delle regole, scritte e non, che garantiscono il funzionamento democratico della macchina amministrativa. La sua oratoria, arricchita da citazioni di grande spessore, conferisce ulteriore fascino ai suoi interventi. Indimenticabile l’ultima occasione in cui, citando Enzo Tortora, ha esordito “Dove eravamo rimasti?”. Siamo quasi certi che nelle prossime settimane questo voto possa crescere ulteriormente.
Emilio Masala, voto 3. E’, senza dubbio, una delle figure più enigmatiche del Consiglio Comunale. Ascoltare la sua voce è un evento raro, una perla, un fatto più che eccezionale. Le sue posizioni politiche, mai pienamente definite, lasciano consiglieri e cittadini in una sorta di suspense cinematografica: quale sarà la sua prossima mossa? Dalle voci di corridoio, sembra che potrebbe avvicinarsi alla maggioranza. Sarà vero?
Cosimo Naponiello, voto 5. Dal suo scalpitare, ci si aspettava decisamente molto di più. Invece, sembra essersi un po’ accartocciato su se stesso senza incidere troppo sull’azione critica, propria di una opposizione. Il voto è di incoraggiamento e sulla base di un potenziale che certamente c’è e che occorre tirar fuori.