Di Benedetto e Marisei a briglie sciolte. Applausi per Conte

Benché il consiglio comunale abbia approvato il rendiconto sulla gestione commissariale, prima di arrivare al risultato, s’è sudato parecchio. Ad infuocare l’aula Isaia Bonavoglia, il consigliere Cosimo Pio Di Benedetto la cui voce, nel coro afono dell’opposizione, si fa sempre più acuta. Tutto è cominciato dalle interrogazioni.

Interrogazioni su Terna

Di Benedetto aveva, infatti protocollato una interrogazione sul mega elettrodotto Terna. Nello specifico, il consigliere di centro destra chiedeva di sapere, visto e considerato il piano delle opere pubbliche stilato da Marisei, «Se vi siano accordi con Terna S.p.A. o chi per essa che comportino in favore della città di Eboli compensazioni per oltre 7 milioni di euro e se vi siano priorità tali opere programmate in caso di carenza di risorse». Le domande non sono piaciute a Marisei che ha ribattuto dicendo: «Non ho intenzione di rispondere fino a quando il consigliere Di Benedetto non porterà la discussione su un piano civile». Da qui l’escalation di accuse al vetriolo. L’assessore sferzando sulla gestione comunale di Di Benedetto, assessore sotto la guida di Cariello e, Di Benedetto, per suo conto, replicando: «Ti ho visto parecchie volte fare anticamera aspettando di essere ricevuto dal mio sindaco. Mi sa che era anche il tuo». Marisei è uscito dall’aula e la trovata ha dato l’appiglio a Di Benedetto per infierire. «Cose da pazzi sto vedendo in quest’aula stasera, il pavido Marisei non sa rispondere per questo se n’è andato. Altro che piano civile. Io due domande ho fatto. Bastava rispondere con un sì o con un no».

Interrogazione su videosorveglianza

Di Benedetto pungola, stuzzica, provoca. Marisei ci casca in pieno, interrompendo più e più volte l’intervento del consigliere di opposizione. Ma questa non è stata l’unica scintilla. Altro tema caldo è stata la videosorveglianza. «Non capisco come questa amministrazione, promotrice di principi alti, possa aver affidato la rimessa in funzione della videosorveglianza ad un imputato nel processo proprio sulla sorveglianza. Questa persona sta chiedendo di patteggiare quindi anche lui avrà una pena». Marisei allora alza la voce. «Se verrà condannata questa persona, verrà condannato anche qualcun altro», alludendo a Massimo Cariello. E qui si apre un fronte che, per la verità, non lascia indifferente nemmeno il sindaco Mario Conte che perde l’aplomb oxfordiano e si tuffa a capofitto nella bagarre. Viva Dio. Pure Mario Conte nel suo piccolo s’incazza, parafrasando un celebre libro di Gino & Michele. Il sindaco appare smemorato per un attimo, quando sostiene di non sapere nulla di chi si stia occupando di ripristinare le videocamere. Poi, s’è lanciato in un’arringa finale, in difesa, applaudita dall’aula. Dai suoi.

Arringa finale del Sindaco Conte

«Come è possibile trovare la sicurezza in un consuntivo come questo con 25 vigili urbani senza la videosorveglianza? Io mi meraviglio dell’interrogazione che mi ha fatto il consigliere Di Benedetto. Voi parlate di sicurezza con me, con questa amministrazione che la prima cosa che ha fatto è aver incontrato il Prefetto per formare un comitato provinciale dell’ordine pubblico? Non si erano mai visti i poliziotti a Campolongo. Negli ultimi mesi hanno fatto 5 blitz. Da qui a qualche giorno avremo le telecamere. I carabinieri le vedono già perché funzionano, perché le abbiamo messe a posto senza spendere nulla. Ho chiesto una mano a qualcuno perché non ho soldi in bilancio, ma abbiamo l’urgenza di monitorare la città.

 La città che ci ascolta deve sapere chi ha fatto è chi non ha fatto. E voi non avete fatto. Ora tocca a noi. Potete stare che faremo bene. Dobbiamo evitare consuntivi di questa portata. Questo è il conto della lavandaia. Noi faremo consuntivi diversi. Noi dobbiamo votare per forza sì. Vorrei votare no pure io, ma non lo possiamo fare perché significherebbe sciogliere il consiglio comunale. E votiamo a favore perché tra un anno vi porteremo un consuntivo diverso e sarete voi a dirci avete avuto ragione».

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