Consalvo: «Replica alla consigliera al quadrato, regina del Sud»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato giunto in redazione dal Palazzo di Città, a firma del vicesindaco e assessore al Patrimonio Vincenzo Consalvo, in risposta alle accuse mosse dalla consigliera comunale e provinciale Filomena Rosamilia sulla gestione del Palasele.

Vincenzo Consalvo

«Non ci piace rivangare il passato e le relative responsabilità, ma se qualcuno si vanta di meriti che non ha, nascondendo, invece, gli enormi danni che ha creato ci costringe a fare chiarezza. Ed in particolare ci riferiamo alla consigliera Rosamilia che accusa l’amministrazione di incapacità. In primo luogo per quanto ci riguarda non c’è una disciplina sportiva o uno spettacolo più importante di un altro. In base a quale criterio si può stabilire se dare la priorità alla danza, al futsal, al teatro, ad un concerto?

I quesiti di Consalvo

La verità è che a novembre 2021, quando ci siamo insediati, neppure al Palasele si poteva degnamente ospitare alcunché. Qualcuno forse ha dimenticato che ci pioveva dentro? Che l’impianto di climatizzazione non funzionava? Che l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco, contrariamente a quanto affermato dalla consigliera, non c’era? Che i 470mila euro spesi, tra l’altro, per riparare definitivamente il problema di impermeabilizzazione della cupola non hanno risolto nulla? Che i bagni erano letteralmente divelti? Che c’erano perdite d’acqua e i contatori giravano come in formula 1? Che persino l’impianto antincendio, che faceva parte dei famosi lavori di messa in sicurezza, non funzionava? A chi mai avremmo potuto dare in concessione il palazzetto in queste condizioni penose? Ce lo spieghi lei, gentile consigliera, che vanta i risultati raggiunti dalla precedente amministrazione!

Problemi ai quali in gran parte è stato posto rimedio. I lavori definitivi per la cupola del Palasele sono stati inseriti nel programma triennale delle opere pubbliche e partiranno, insieme ad un efficientamento energetico, grazie alla convenzione con Terna. Per l’attenzione posta da questa amministrazione il Palasele è tornato ad essere appetibile.  

Certo non ci sottraiamo al riconoscimento di un errore burocratico nel passaggio di consegne degli atti tra funzionari, ma non di certo la volontà di favorire qualcuno a discapito di altri. Ci scusiamo se questo è il nostro stile. Questa Amministrazione non utilizza il metodo: sì agli amici no agli avversari. E basta che la dottoressa Rosamilia si guardi intorno per comprenderlo. Hanno ottenuto attenzione e affiancamento tutte le manifestazioni richieste, da chiunque fossero proposte. A noi non interessa il proponente ma interessa il contenuto della manifestazione. Tant’è che, grazie alla collaborazione della Feldi, siamo riusciti a liberare le due date di dicembre chieste dalla Federazione Danza.

Paladirceu e Universiadi

In pessime condizioni abbiamo trovato anche il Paladirceu, tanto da farlo “scartare” per manifestazioni di un certo livello. Siete riusciti a trasformare  da abili imprenditori agricoli due campi da calcio in ottimi campi di patate. Avete avuto un’altra genialità: di trasformare il colore rosso di qualsiasi pista d’atletica nel colore nero, forse il colore preferito dall’Amministrazione di cui la gentile consigliera faceva parte? A chi dimentica troppo facilmente: Avrebbero dovuto terminare il 24 aprile 2019 i lavori per la riqualificazione e adeguamento dello stadio Dirceu. Per un costo complessivo di circa 800mila euro. Poi le Universiadi sono iniziate e lo stadio è scomparso dall’elenco delle strutture ospitanti la manifestazione. Contemporaneamente i lavori subirono un rallentamento. Ripresero dopo molto tempo ma, a giudicare dai risultati, non raggiunsero certo gli obiettivi. La pista d’atletica è ancora da rifare e siamo riusciti a sbloccare il finanziamento che si rischiava di perdere.

Il giallo delle chiavi

Che dire poi delle condizioni degli altri impianti ebolitani? Tutti abbandonati all’incuria. Occorre uno sforzo notevole e ancora qualche tempo per ridare alla città un patrimonio che è stato lasciato andare in rovina, gestito  – anche questo bisognerebbe ricordarlo – in modo pessimo e approssimativo come se fosse una proprietà privata, piuttosto che un bene di tutta la collettività. Facile dimenticare che c’è stato un lungo periodo in cui una sola persona, in possesso delle chiavi, in pratica decideva chi e come poteva accedere agli impianti sportivi. Ora non c’è più. E quando ci siamo insediati quelle chiavi non si trovavano più. Abbiamo trovato persino magazzini “affidati” non si sa come e da chi… Comunque suggeriamo alla gentile consigliera, con pacatezza e garbo, ma con fermezza, ad evitare inutili strumentalizzazioni da parte di chi dovrebbe avere il buon senso di tacere per l’ovvia conoscenza di quel che è

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