Dopo il duro intervento del presidente di Unimpresa, Massimo Giusti, anche Confesercenti, attraverso il presidente Donato Santimone, interviene sulla vicenda Nostalgia ’90 che, inevitabilmente, tiene ancora banco.
«Dal nostro punto di vista la vicenda è assai più complicata e investe ancora una volta una assenza di programmazione, una carenza di visione sul fenomeno assai complesso degli eventi, della gestione degli stessi e dei benefici indotti che possono portare alla collettività. E’ una iniziativa privata?Rischia il proprio denaro e il proprio lavoro una azienda oppure una associazione privata? – si chiede Santimone-. Allora si faccia, dove è possibile.
L’ente locale svolga il suo ruolo di rispetto delle leggi e non investa denaro pubblico sotto forma di contributi oppure di servizi gratuiti. Se invece vengono richiesti contributi pubblici l’ente locale rivendichi, come è giusto e normale, il suo ruolo di governo complessivo del territorio. Si faccia dove si ritiene che l’investimento pubblico possa portare benefici indotti alla collettività.
Fare impresa privata con i contributi pubblici crea un corto circuito che penalizza imprese vere e sane e genera difficoltà anche nel mondo associativo. E’ opinione comune che bisogna rivitalizzare e rilanciare il centro e le attività commerciali che ancora resistono. Lo si è fatto per la Festa dello Sport dello scorso anno, per International Street Food e per il Giro E. Lo si farà sicuramente per la prossima festa patronale e Evoli Festival.
Perché questa iniziativa, che pure è di tipo spettacolare/commerciale, deve essere portata laddove tanti cittadini non vanno a piedi ? Noi come Confesercenti siamo convinti che la risposta è la assenza di programmazione e di visione di un settore complesso e delicato come il commercio e il turismo. Manca e non da oggi una assoluta programmazione e visione. Il prossimo 27/28 maggio la città avrà 2 eventi sovra regionali: Gare di karate al PalaSele e gare di Mountain Bike in collina.
I commercianti, le imprese del turismo scoprono gli eventi dalle telefonate, dalle richieste di informazioni. Nessun tavolo locale con gli attori del settore, nessuna comunicazione istituzionale che per tempo consenta di attrezzare un risposta che sia di servizi, di proposta della città, delle sue possibilità, di arte, di svago, di shopping. E’ inutile la discussione sulla paternità della mozzarella se poi non esiste un marchio cittadino.
Così come è altrettanto inutile auto glorificarsi per cinque minuti di servizio televisivo su Rai 3. Il turismo, il sostegno al commercio non hanno bisogno di interventi spot ed estemporanei. Hanno bisogno invece di messa a sistema di attività del settore e di quelle connesse. Non solo a questa amministrazione, ma anche a quelle precedenti abbiamo proposto operativamente come aumentare le presenze in città in occasione dei concerti al PalaSele.
Tutto è rimasto e rimane lettera morta.
Ci siamo resi disponibili a tavoli periodici per affrontare in maniera complessiva le problematiche, le soluzioni, sul cosa fare e con chi farlo. Il distretto del commercio e del turismo del quale rivendichiamo impegno e tenacia per la sua costituzione nella nostra idea è uno degli strumenti per avviare questo lavoro. Non si può più andare avanti perdendo le occasioni che pure si presentano davanti ai nostri occhi.
C’è bisogno di una idea e di una visione che vada oltre il contingente e oltre il quotidiano. Ancora dopo due anni non riusciamo vederla.