Chiusa la nuova giunta. L’amministrazione Conte continua ma per andare dove?

Di Laura Naimoli

Si scrive la parola fine alla serie: Maggioranza Cercasi, ma siamo certi che presto ci sarà una nuova stagione. Massimiliano Curcio, Damiana Masiello e Alessia Palma salutano i colleghi di giunta per lasciare spazio, tra gli scranni più alti, a Gianmaria Sgritta, neo vicesindaco, assessore al Bilancio e al Piano di Zona; Katia Cennamo, assessore con le deleghe politiche sociali e pubblica istruzione; Lucilla Polito con le deleghe cultura e sport. Il suo ingresso garantirà il rientro di Alessia Palma in consiglio comunale.

Enzo Consalvo non solo perde la fascia da vice ma anche la delega al Personale che mantiene il sindaco Mario Conte, per evitare nuovi attriti con il gruppo Eboli Domani. Non sia mai.

Dieci mesi di incontri, trattative, porte sbattute, improperi e voci alte in una città che lentamente si abitua al silenzio e che sussulta solo grazie al gossip offerto dalla politica, tra una campagna elettorale e l’altra. Molti i delusi. Vito Maratea avrebbe voluto la delega alla fascia costiera ma ottiene politiche giovanili e integrazione; Sara Costantino prende la delega ai rapporti con le organizzazioni produttive e associazioni di categoria agroalimentari; Pasquale Ruocco prende delega ai rapporti con le associazioni sportive e pari opportunità. A bocca asciutta rimane Cesare Moscariello.

L’amministrazione Conte conferendo a Gianmaria Sgritta la nomina politica di vice ci dice due cose: la discontinuità con la precedente amministrazione è sempre meno visibile; il centrodestra diventa necessario approdo.

Ma, in fondo, che cos’è la destra? E cos’è la sinistra? Citazione a parte, probabilmente la domanda più frequentemente posta nelle riunioni, nemmeno tanto segrete, tenutesi in questi giorni è stata: «Ve la prendete voi la responsabilità di far cadere l’amministrazione? Di far tornare il commissario e di mandare i cittadini alle urne?». Sembra di sentire pure la voce, leggendo e scrivendo. La risposta è stata No. Nessuno ha voluto prendersi questa responsabilità.

Eppure, continuando, la responsabilità se la sono comunque assunta: ottemperare alle promesse fatte, urlando dal palco nella piazza gremita due anni fa. Scegliendo l’accordo al disaccordo, hanno scelto in piena facoltà di intendere e volere, di seppellire l’ascia di guerra, restituendo all’opposizione il compito di opporsi, assunto dalla stessa maggioranza per molti mesi, per garantire l’esercizio della democrazia; hanno scelto di dare dignità ad una città che, nonostante la delusione e la disillusione, conserva nelle sue antiche radici la speranza di un futuro da dare ai propri figli.

Tutti allineati al nuovo assetto, tranne Cosimo Naponiello, capogruppo di Italia Viva. Anche per lui, domani, probabilmente sarà il giorno dei saluti ad una maggioranza in cui ha smesso di credere.

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