Le organizzazioni sindacali Cgil Salerno e Uil Salerno, congiuntamente, aderiscono allo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil nazionali dei settori privati e dell’Edilizia.
Lo sciopero durerà 4 ore per i privati e 8 per gli edili e si terrà contemporaneamente in più luoghi d’Italia e del territorio. L’appuntamento è dunque per domani alle ore 10, nel piazzale antistante la prefettura di Salerno.
Si invitano le lavoratrici e i lavoratori a partecipare in maniera compatta all’iniziativa perché importanti sono gli obiettivi della mobilitazione.
Zero morti sul lavoro.
Il tributo di vite umane che viene pagato ogni giorno nei posti di lavoro è ormai diventato inarrestabile, oltre che inaccettabile per un Paese “civile”.
In questi primi mesi del 2024 c’è stato un incremento del 19%, pari ad una media di 3 morti al giorno.
La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;
Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;
Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti
pubblici e privati;
Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;
Istituire una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;
Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;
Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.
Una giusta riforma Fiscale.
Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno;
La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati.
Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.
Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:
È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;
Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;
Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;
Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
Per un nuovo modello sociale e di fare impresa.
E’ necessario ì rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.
Aderiscono allo sciopero anche le categorie dei pensionati.