Bretella Eboli – Agropoli: «Il tracciato così come proposto non si deve fare»

Si è svolto ieri il dibattito pubblico sulla realizzazione del nuovo collegamento stradale veloce tra l’autostrada A2 “del Mediterraneo” e la variante alla statale 18 ad Agropoli, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario “G. Fortunato”

Il terzo incontro territoriale propedeutico per discutere sulle tre alternative presentate che rappresentano “solo uno studio di fattibilità tecnico-economica e che dal confronto con il territorio verrà fuori il progetto definitivo” – come specificato dalla coordinatrice.

Le riflessioni del consigliere Matteo Balestrieri

Infatti, i tecnici di Anas, ci dicono (e ci illustrano durante la serata) tre nuove alternative che sono state realizzate “a seguito dei suggerimenti pervenuti dai primi incontri pubblici”.

Gli esperti hanno tenuto a precisare che il linguaggio utilizzato durante l’incontro sarebbe stato “elementare” per far arrivare il messaggio a tutti. Ma in termini molto elementari, anche noi ci siamo già espressi rispetto a quelle proposte che erano sul tavolo fino a ieri, poiché, come già ribadito in Consiglio comunale, “La città di Eboli non può ritenere quali investimenti di sviluppo quei progetti che non producano effettive ricadute positive sul territorio, a meno che non si tratti di programmi strategici di carattere nazionale o sovranazionale”, proponendo già prima del dibattito soluzioni alternative (parzialmente ritrovate poi anche nelle nuove tabelle).

Tuttavia, secondo Anas, la “bontà” delle scelte preliminari per la definizione del tracciato incontrano le seguenti esigenze: il decongestionamento delle strade esistenti, il miglioramento della sicurezza stradale la tutela delle caratteristiche ambientali e geomorfologiche del territorio.

Queste considerazioni sono state fatte, ci dicono, nonostante i tanti “paletti”, “vincoli”, “restrizioni” presenti sul territorio che, invece, per quanto ci riguarda, non sono da interpretare quali ostacoli allo sviluppo, ma come fondamentali strumenti di tutela rispetto alle fragilità che questo ambiente presenta.

Nonostante il fatto che la reale valutazione di impatto ambientale inizi, per legge, dal progetto definitivo, l’apprezzabile componente di valutazione presentataci ieri ha dato la sensazione di non aver tenuto conto delle fragilità del territorio di cui, Anas, sta prendendo atto durante il percorso del dibattito pubblico.

E se la “sensibilità” con la quale Anas ha approcciato alla fase di ascolto risulta quale elemento positivo della serata, ci chiediamo come mai la stessa sensibilità verso il territorio non sia stata utilizzata in fase preliminare… avremmo tutti apprezzato molto di più.

Restiamo fiduciosi, tuttavia che le dimostranze dell’Amministrazione e dell’intera comunità non resteranno inascoltate, ribadendo il concetto già espresso in Consiglio: «la città di Eboli non osteggia in alcun modo concetti quali il progresso, lo sviluppo, l’evoluzione o il semplice miglioramento del proprio territorio. Ma questo tracciato, che insiste, così come inizialmente proposto, per larga parte del suo tragitto sulla nostra città, non rappresenta in alcun modo e da nessun punto di vista una soluzione in tal senso».

Al netto delle non trascurabili perplessità rispetto alle tempistiche previste per la realizzazione dell’opera, ai costi reali e alle coperture finanziarie sufficienti ad oggi solo (forse) per ultimare la prima parte del tracciato, chiediamo a gran voce, così come sollecitato dal Sindaco Mario Conte, la convocazione di un tavolo tecnico per approfondire, insieme ad Anas, le possibili soluzioni alternative, sulla base delle reali esigenze del territorio, tenendo realmente conto delle sue caratteristiche, della sua vocazione, del suo paesaggio, della sua economia, a tutela dell’ambiente e della comunità.

Solo quando tutte queste componenti saranno realmente considerate potremmo parlare di “occasione di sviluppo”.

Matteo Balestrieri
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