Eboli – Cosimo Parisi
Il riscaldamento scolastico rappresenta un elemento essenziale per garantire il benessere e la concentrazione degli studenti durante i mesi invernali. Tuttavia, il problema degli impianti malfunzionanti o insufficienti, spesso legato alla vetustà degli edifici, si ripresenta con una periodicità disarmante. La situazione diventa ancora più paradossale quando disagi simili si verificano in plessi recentemente ristrutturati, come succede da molti giorni nel Plesso Gonzaga, nel quartiere Paterno.
Per fronteggiare l’emergenza, il Comune ha messo a disposizione della popolazione scolastica stufette elettriche come soluzione temporanea. Tuttavia, queste apparecchiature, oltre ad avere un assorbimento energetico elevato, mettono sotto pressione sistemi elettrici non progettati per gestire un tale carico aggiuntivo. Tra lavagne LIM, illuminazione e altre apparecchiature, l’uso delle stufe risulta contingentato. «In sostanza, le stufe elettriche aumentano solo il problema – dice un genitore-. Possono funzionare solo per un’ora con il risultato che prima, bambini e docenti sono sottoposti ad un caldo tropicale salvo poi, in breve tempo, ritrovarsi sotto gli spifferi e il freddo».
«Le finestre nuove, montate sui vecchi telai, non garantiscono un’adeguata tenuta termica, e spesso non riusciamo nemmeno nell’ora di matematica a far tornare i conti» -, denuncia un docente. La conseguenza è che gli studenti sono costretti a rimanere in classe con i cappotti, in condizioni non adeguate per l’apprendimento.
Le soluzioni possibili
Il problema potrebbe essere affrontato con interventi strutturali più incisivi, come l’aggiornamento degli impianti di riscaldamento centrale. L’adozione di tecnologie moderne ed efficienti, come pompe di calore o sistemi di riscaldamento a pavimento, garantirebbe una distribuzione omogenea del calore, abbattendo al contempo i consumi energetici.
Nel frattempo, il personale scolastico è costretto a gestire attentamente l’uso delle stufe e a monitorare continuamente il sistema elettrico, per concedere almeno un’ora di calore agli alunni. “Siamo ormai vicini ai giorni della merla,” osserva con amarezza un cittadino. Ma mentre il contatore salta, le poltrone restano salde, e i problemi strutturali rimangono irrisolti.
È necessario un intervento rapido e deciso per garantire condizioni dignitose ai nostri studenti e al personale scolastico, evitando che l’istruzione si svolga in aule gelide e inadeguate.