Laura Naimoli
Le istanze dei cittadini di Grataglie sono state ascoltate, ma non soddisfatte. Se da una parte, infatti, l’ufficio manutenzione del Comune di Eboli ha rattoppato, alla buona, le buche createsi sull’asfalto dissestato, dall’altra il problema della sicurezza non è proprio stato affrontato.
A Grataglie la preoccupazione si spinge molto più in là degli ammortizzatori che saltano di tanto in tanto sotto i colpi sferzati da una strada inadeguata: grossi camion, stracolmi di tonnellate di merce, alle volte sterco, circolano in una carreggiata fatiscente, senza mura di contenimento in molti punti, mettendo in pericolo i pedoni, per lo più ragazzi, che a piedi, appunto, per evitare di essere schiacciati sono costretti, al passaggio dei tir, a tuffarsi nell’uliveto. No, non è un eufemismo.
Il consigliere Emilio Masala, residente nel quartiere, ben conosce le problematiche. «Verranno fatti investimenti per dare dignità a questa strada e ai cittadini che vi abitano, ha detto l’assessore all’urbanistica Salvatore Marisei. Bene. Oltre 3 milioni di euro di investimento. Benissimo. Ma quando? – si chiede Masala-. Il problema è serio e l’epilogo può essere grave. Non voglio nemmeno arrivare a pensare, pur avendone tutte le ragioni, che la strada possa cedere, perché in questo caso sarebbe un vero e proprio disastro. Ma cosa accadrebbe se un’ambulanza, con qualcuno che ha bisogno di tempestive cure, si trovasse a fare quello che siamo costretti noi cittadini a fare tutti i giorni ovvero, retromarcia per diversi metri con auto in coda, prima di poter riprendere la strada per l’ospedale?
La risoluzione è semplice. Basta rimettere al suo posto il divieto di circolazione ai camion che superano un tot di tonnellate. I mezzi che circolano devono essere leggeri. La strada non ce la fa più e nemmeno noi. Inoltre, per la manutenzione si potrebbe chiedere alle due aziende presenti in zona di provvedere al risanamento del manto stradale, di collaborare. Io, quando ero assessore, parlai con loro ottenendo la loro disponibilità. Cosa si aspetta, il morto?
Pertanto, invito il sindaco, Mario Conte, ad approfondire la questione e a trovare una soluzione condivisa, affinché si possa garantire la piena attività alle aziende ma anche la sicurezza dei cittadini».