Di Laura Naimoli
Sarebbe una notizia da far tremar le vene e i polsi il mancato accordo della maggioranza comunale sul candidato o la candidata alle elezioni provinciali che si terranno il prossimo 20 dicembre, ma le guerre fratricide hanno origini ancestrali e la maggioranza Conte sembra proprio aver preso spunto dai passi biblici per gestire le situazioni importanti.
Ci sono cinque giorni ancora per chiudere le trattative, pure quelle sottobanco: le candidature infatti, dovranno essere presentate entro il 30 novembre.
Solo due consiglieri, ad oggi, hanno chiaramente dato la propria disponibilità: l’uscente Antonio Alfano e Vito Maratea.
Ma si può sempre trovare il modo di scombinare le carte. Il gruppo consiliare Eboli Domani, dopo aver scalzato di forza Vincenzo Consalvo, afferente al gruppo consiliare Eboli 3.0 ora aderente ad Azione di Calenda, dalla poltrona di vicesindaco per far accomodare Gianmaria Sgritta, è entrato in pressing sulla consigliera Marianna Villecco, membro del medesimo gruppo di Consalvo e Balestrieri: vogliono che sia lei a rappresentare la città di Eboli in Provincia.
Così, con una visita a domicilio a Corno d’Oro, lontano dagli occhi indiscreti dei piani alti del Municipio, i prodi di Eboli Domani hanno tentato di chiudere la partita. Questo hanno raccontato fonti vicine ai vertici comunali che hanno anche teso a commentare quanto fosse audace, per tradurlo in chiave eufemistica, la mossa giocata.
In effetti, qualora arrivassero conferme dai diretti interessati, sarebbe di facile intuizione comprendere il fine del tentativo: spaccare il gruppo che sostiene Consalvo. Sempre fonti ben informate però raccontano di un due di picche servito insieme al caffè dalla consigliera Villecco, decisa a rimanere con i piedi per terra e le sudate carte in mano nel gruppo di Azione. Chissà, magari il rifiuto ha lasciato l’amaro in bocca non solo a Eboli Domani, ma anche al sindaco stesso.
La sensazione generale è che non vi sia da parte dell’amministrazione la più pallida idea di come affrontare la competizione delle provinciali. Alfano, nelle grazie di parte della famiglia Conte, pur disponibile a sacrificarsi per la causa, non sembra aver raggiunto risultati soddisfacenti durante il mandato ancora in corso tali da poter far convogliare su di sé tutte le preferenze. Con lo stesso guaio tocca fare i conti a Maratea che, pur avendo messo il piede sull’acceleratore forte delle nuove deleghe, deve fare i conti con una maggioranza sfilacciata che guarda per lo più con interesse al centrodestra. Senza dimenticare che il suo profilo non aderisce in maniera congrua a quella sintesi chiesta da Mario Conte.
Insomma, tra i consiglieri di maggioranza c’è una certa diffidenza: candidatura non fa rima con effettiva elezione. E chi è disposto a prendersi il rischio di una mancata elezione?
Per contro, per il sindaco Conte, questa potrebbe essere una sconfitta pronta a pesargli sul capo a poco più di due anni dall’inizio del suo mandato. E non sarebbe la prima.