Eboli Responsabile: «Stabilizzare gli operatori sociali per garantire la qualità del servizio»

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo consiliare Eboli Responsabile che pone l’attenzione sulla necessità di stabilizzare gli operatori sociali.


Per anni sono state investite risorse inadeguate per i servizi sociali a Eboli. Una politica seria deve sempre ragionare su quali saranno le conseguenze di una scelta. La situazione personale degli assistenti sociali, come per molti altri lavoratori, è precaria e la mancanza di serenità e di un giusto riconoscimento della loro “professione di aiuto” aumenta la demotivazione e frustrazione che alla fine ricadono sulla collettività.


Come Eboli Responsabile abbiamo presentato un’interrogazione consiliare sulla stabilizzazione degli assistenti sociali per richiamare un punto fermo: non possono esserci politiche sociali efficienti senza il lavoro di intermediazione delle assistenti sociali ed un servizio sociale professionale organizzato.


La risposta ricevuta dall’assessore alle politiche sociali conferma quanto noi abbiamo più volte denunciato: già dall’anno finanziario 2021 vi erano le risorse disponibili per potenziare il servizio sociale professionale. Dall’altro lato non chiarisce se la procedura ricognitiva del personale in possesso dei requisiti previsti per la stabilizzazione a tempo indeterminato presso l’azienda speciale sia su base interna oppure (procedura, certamente, più garantista accurata e non confutabile) venga, a mezzo specifico interpello al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, richiesto un parere scritto.
Eboli Responsabile chiede all’amministrazione di spingere affinché sia potenziato il livello locale, ampliando il personale sia professionale che amministrativo e rafforzandone le competenze. È necessario inoltre presidiare anche la qualità dei servizi in quanto né i soldi né i livelli essenziali consentono di avere garanzie sulla stessa.


L’integrazione tra attori e servizi è fondamentale: occorre sviluppare forme organizzative che potenzino il lavoro con la comunità, in forte integrazione con il Terzo Settore e con i servizi sanitari. Molte delle misure di finanziamento potranno essere implementate efficacemente solo sulla base di una solida integrazione socio-sanitaria. Questa azione sia inquadrata nel più generale obiettivo di favorire processi di co-programmazione e co-progettazione, perché rappresentano delle logiche di intervento efficaci nel dare risposte in tempi di crisi e di trasformazione dei bisogni sociali come quello che stiamo attraversando.

La posta in gioco è alta: si tratta di migliorare i servizi, la condizione professionale delle assistenti sociali ma, soprattutto, di garantire piena tutela a persone e famiglie in condizioni di difficoltà. Se il sistema non riuscirà a impiegare nel modo migliore le risorse economiche, il capitale umano, sociale e politico destinati al welfare sarà un grosso danno che faremo ai cittadini.

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