Piero Alfonso Santimone
Ieri mattina, presso la Sala Convegni dell’Hotel Grazia di Eboli, si è tenuto l’incontro “I Comuni del territorio uniti per il rilancio del progetto Città del Sele”, organizzato dall’associazione Cittadino Sudd.
Presenti il Presidente della Provincia Franco Alfieri, il Sindaco di Eboli Mario Conte, la vicesindaca di Altavilla Franca Saponara, l’ex Assessore Massimiliano Curcio e il Presidente dell’associazione stessa, l’onorevole Federico Conte. Ha moderato il giornalista Eugenio Verdini.
Il dibattito si è incentrato sulle criticità del territorio, ma anche sulle opportunità che possono aprirsi grazie ad una fattiva collaborazione tra i comuni della Piana del Sele in termini di sviluppo, ricchezza e tutela del territorio.
Nonostante gli attriti emersi a causa delle già conosciute problematiche legate alla Bretella e all’ospedale Unico della Piana del Sele, la discussione ha coinvolto la platea che ha partecipato attivamente e non come semplice spettatrice.
L’ex Assessore Curcio ha parlato degli obiettivi che sono stati raggiunti, con particolare attenzione alla creazione dell’Azienda consortile speciale Assi. Non è mancato, a dire il vero, un commento critico sulla passata crisi. Curcio, infatti, ha ribadito di essersi sentito solo.
Commenti sullo stato dell’arte dell’amministrazione sono arrivati anche dal consigliere di maggioranza Matteo Balestrieri, che ha velatamente spiegato, in politichese, che nella maggioranza ci sono due categorie di persone: gli ingegneri e i disfattisti. Lui è tra gli ingegneri?
Fortemente critico, invece, è stato l’intervento di Petrone, che ha attaccato il presidente della Provincia Franco Alfieri elencando le criticità e le mancate promesse fatte agli agricoltori e alle aziende del territorio, stanche di assistere ad i soliti “carrozzoni” di politici.
«Uscire dai propri confini e disegnare insieme vocazione e destino territoriale. La Città del Sele è un ambizioso progetto di collaborazione intercomunale. Il mondo globalizzato porta, anche nel locale, la necessità di unirsi per cogliere le potenzialità dei territori. Abbiamo risorse di mare e di terra, di arte e di storia, di economia e di produzione, di tradizione. Esistono strumenti per cooperare e per trasformare i piccoli valori comunali in grandi cifre territoriali. La Città del Sele può essere una sovrastruttura d’identità nelle diversità. Non una semplice unione tra Comuni. Ma un patto di area vasta per i servizi, l’ambiente e la produzione, e si deve iniziare dalla politica, per essere cittadini e non solo abitanti» – ha concluso Federico Conte.