Gaeta lascia Eboli Domani. Altro che punto alla crisi: era solo un punto e virgola

Di Laura Naimoli

Giorni di voci e indiscrezioni insistenti vengono confermate dal protagonista di una nuova storia che potrebbe aprire il capitolo di un’altra crisi. E’ lo stesso Walter Gaeta che nel primo pomeriggio di oggi mette in ordine i pensieri annunciando: «Lascio il gruppo consiliare Eboli domani». La presa di distanze dal gruppo cui aveva aderito un anno fa non avrà ripercussioni sui numeri della maggioranza, almeno non formalmente. Infatti, Gaeta, rimane fedele al sindaco Mario Conte e rafforza la sua comunicazione con buoni propositi di nuovi slanci per la città.

In fondo, i volenterosi sono davvero tanti in questa squadra che amministra: chi vuole cambiare il passo, chi vuole andare più veloce, chi vuole nuovi slanci, chi vuole programmare e fare di più. Un atteggiamento lodevole, irreprensibile. Non c’è che dire. Eppure, chi, con le nuove entrate nella giunta e con la nuova nomina del vicesindaco nella persona di Gianmaria Sgritta, aveva visto l’apposizione di un punto fermo ad una crisi politica durata nove lunghi mesi è costretto a ricredersi.

Le rivendicazioni forti, per alcuni diventate ricatti e minacce, così come descritto da esponenti della stessa maggioranza, erano motivate e rafforzate dalla forza numerica del gruppo Eboli Domani: partiti in sei e arrivati in quattro ora se ne contano due: Adolfo Lavorgna e Cesare Moscariello. Sgritta è in giunta e Gaeta saluta e se ne va. Katia Cennamo l’esperta esterna, comunque in giunta e senza un peso specifico nei voti del consiglio. Ora si aspetta la dichiarazione di Maria Rosaria Pierro che entrerà in consiglio come Eboli 3.0 ma che potrebbe aderire a Eboli Domani.

«Eletto con il sindaco Conte con 500 voti di preferenza ho votato finora tutti i provvedimenti proposti da questa amministrazione- spiega Gaeta-. Le difficoltà amministrative e politiche incontrate dal sindaco e dalla giunta sono evidenti a tutti, ma all’esito della lunga crisi che si è consumata in questo anno ritengo che la soluzione adottata di pura distribuzione di incarichi non possa risolvere nulla ed anzi potrà essere solo causa di ulteriori frammentazioni e contrasti interni alla maggioranza. Gli amici di Eboli domani hanno privilegiato la strada della spartizione degli incarichi e non quella di un rilancio qualitativo dell’attività amministrativa, circostanza per cui ho comunicato al sindaco e al presidente il consiglio comunale di non essere più parte di quel gruppo consiliare ma di rimanere indipendente, per contribuire liberamente ad un rilancio ormai necessario nell’azione amministrativa in mancanza del quale dovremmo prendere atto che le soluzioni finora adottate non hanno funzionato. Tanti e seri sono i problemi da affrontare e investono la stessa visibilità quotidiana degli ebolitani, sicché l’auspicio è che ci possa essere a breve una svolta significativa fatta di proposte e azioni concrete».

Dunque, potrebbero chiedersi i più, come si legittima la posizione di Sgritta come vicesindaco dal momento che, attualmente, è retto da due consiglieri? Come si spiega che Gaeta, dello stesso gruppo di Srgitta, esca dal gruppo dopo aver centrato l’obiettivo? Non si avevano dunque obiettivi comuni? O sono cambiati quelli di Gaeta. In questo marasma potrebbero esserci problemi anche nel numero minimo legale per insediare il prossimo consiglio convocato per il 22 settembre. Chi potrebbe garantire allora il numero legale alla maggioranza? Norma?

Ma forse i guai non finiscono qui. Alla scorsa giunta comunale assenti Consalvo e La Brocca; Balestrieri assente alla conferenza di presidenza; alla manifestazione in ricordo di Vincenzo Giudice assenti Consalvo, La Brocca, Villecco e Balestrieri. Tre coincidenze fanno una prova. Gli avvocati lo sanno.

Walter Gaeta
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