Di Cosimo Parisi
Tra chi rimpiange un passato senza ritorno e chi invece si affanna nella ricerca di un futuro più roseo aggrappandosi a benefit personali c’è una domanda che i cittadini, ormai da mesi, si pongono: Eboli vive nel totale ritardo o nel totale rimpianto?
Consumati fiumi di parole, sulle questioni ospedale, terna, alta velocità e Urban Center, a tener banco in queste settimane è la crisi interna. No, non quella delle poltrone, ma di un problema ben più grave: l’ Asilo Nido Comunale.
E se il bilancio viene approvato con infradito e costume, non potevamo non aspettarci che solo il 22 agosto scorso, con la maggior parte dei nidi privati ormai già stracolmi, sia stata diffusa la graduatoria per l’asilo nido comunale: pochissimi i fortunati che sono riusciti a piazzarsi al sicuro delle mura dell’asilo, lasciando larga parte delle famiglie nell’incertezza più totale sul come affrontare un anno di lavoro con pargoli a seguito. A chi affidarli?
A cosa sono dovuti questi ritardi? Che ci venga spiegato bene cosa non va e, di grazia, evitateci la solita litania consolatoria: «Chi ci ha preceduto ha lasciato solo guai». Chi indossa la fascia tricolore, chi si siede tra gli scranni del consiglio, dovrebbe conoscere bene la situazione, ben prima di essere eletto.
Scoppiata la polemica, giusta e sacrosanta tra i genitori, si è corsi a postumi ripari.
La giunta, infatti, ha deliberato, lo scorso agosto, l’indirizzo operativo per aumentare i posti disponibili per l’asilo comunale: ludoteche e asili privati potranno convenzionarsi con L’Ente per ampliare l’offerta, fornendo un servizio prezioso ai cittadini che avranno agevolazioni sulla retta. L’avviso della manifestazione di interesse rivolta ai privati, è pubblico sull’albo pretorio e scade il prossimo 8 settembre.
Stessa sorte, stessi ritardi, in precedenza sono toccati alla questione Voucher per la Fornitura totale/parziale dei libri di testo per la Scuola Secondaria di I e II grado.
La notte scorsa ha portato il cambio di passo. L’auspicio è che la direzione intrapresa sia finalmente giusta.