«Sì alla manutenzione straordinaria dell’esistente, no alla contestuale grottesca rideterminazione dei posti letto senza l’ospedale unico e l’atto aziendale”. Questo in sintesi il pensiero espresso dalla Cgil Fp a seguito della riunione tenutasi ieri in aula consiliare che ha dato il via al comitato per l’ospedale unico della Valle del Sele.
All’incontro hanno partecipato ed aderito le organizzazioni sindacali della sanità, i capigruppo consiliari di maggioranza ed opposizione, salvo il Partito Democratico e la CISL, le associazioni territoriali della sanità, della salute pubblica e finanche quelle culturali.
«Già con la delibera di Consiglio comunale, infatti, si chiede di programmare e finanziare, su un sito stabilito in pieno accordo tra i comuni di Eboli e Battipaglia, l’ospedale unico della Valle del Sele che possa servire all’intero comprensorio, sia per funzionalità che per collocazione strategica, tale da garantire anche i comuni dell’entroterra che oggi afferiscono ad Eboli. A tal proposito sono già stati informati e saranno coinvolti tutti i sindaci del Valle del Sele» -, sottolineano dal Comitato, annunciando per venerdì sera la prossima riunione.
Le riflessioni della Cgil Fp
«Come FP CGIL non ci siamo sottratti al confronto per la istituzione di un comitato per la sanità e l’ospedale unico nella valle del sede, voluto dall’amministrazione di Eboli. – spiegano Antonio Capezzuto, Segretario Generale FP CGIL SALERNO e Massimiliano Voza, Coordinatore provinciale Medici FP CGIL Salerno – È evidente che solo la costruzione da capo di un moderno ospedale unico, in spazi sufficienti (ben più ampi di quelli paventati), possa rispondere più efficacemente alla domanda di sanità della valle del Sele e delle zone limitrofe. Nell’attesa, ben vengano gli interventi di riqualificazione straordinaria degli stabilimenti di Eboli e Battipaglia, ormai non più rinviabili, ma è altrettanto evidente che un conto sono gli interventi di manutenzione edilizia e tecnologica, un altro é la contestuale riprogrammazione dei posti letto».
«Appare lapalissiano che non è sostenibile sul piano progettuale e della necessità di personale, pensare che la riqualificazione straordinaria possa rideterminare i posti letto in quasi 500 tra Eboli e Battipaglia (se fosse vero che a Eboli non venissero sottratti posti letto!), poiché non solo non si elimina il problema dei doppioni tra i due ospedali, ma si amplificherebbe la necessità di personale che a questo punto sarebbe a discapito di altri territori. – continuano i rappresentanti della Fp Cgil – Del resto la cifra stanziata per lo stabilimento Battipaglia, di 96 milioni di euro, non è neanche lontanamente sufficiente a realizzare un DEA unico che possa rispondere esaustivamente alla domanda di sanità dell’area vasta.
In conclusione, scambiare la necessaria manutenzione straordinaria per lo stabilimento di Battipaglia per la trasformazione in un finto ospedale unico non è sostenibile sul piano della insufficienza delle risorse, e della mancata redistribuzione dei posti letto, per i quali – per essere seri – occorre un nuovo ospedale unico in un sito non calato dall’alto, ma deciso dai territori, e una seria programmazione nel redigendo atto aziendale.
D’altra parte anche i municipi devono comprendere che va superata ogni logica di campanile e arroccarsi su se stessi non serve a nulla, poiché serve provare ogni forma di dialogo nel territorio e con il vertice aziendali e regionale» -, chiosa la CGIL FP