Il Liceo A. Gallotta vince la partita contro la mafia

Di Filippo Vuocolo

Lo scorso 21 marzo le classi quarte e quinte del Liceo Scientifico “A.Gallotta” di Eboli si sono riunite nella palestra dell’istituto per celebrare la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata dall’associazione Libera dal 1996, per dimostrare quanto la battaglia contro la criminalità organizzata sia particolarmente sentita dalle nuove generazioni.

La manifestazione, diretta dalla professoressa Annamaria Ferraro, è stata inaugurata dalla band della scuola con la celebre Don Raffaè di Fabrizio de Andrè, brano di critica feroce ad uno stato assente nell’opera di effettivo contrasto alle mafie. L’evento è proseguito con due omaggi in ricordo degli eroi che hanno sacrificato la propria vita per la difesa della giustizia: un monologo recitato dalle ragazze del laboratorio di teatro, dedicato a Peppino Impastato, e un balletto, diretto dalle professoresse Fabrizia Cappelli e Manuela Galasso, coordinatrici dell’evento, sulle note di Pensa di Fabrizio Moro, canzone inno della battaglia contro le mafie. 

Il momento più toccante della giornata è stata la lettura dell’elenco dei nomi delle vittime della mafia, un autentico rosario laico di ventiquattro pagine in cui si concentra lo spirito della commemorazione: la volontà di ricordare indistintamente tutte le vitime innocenti delle mafie, dai simboli della lotta come Piersanti Mattarella, il generale Dalla Chiesa, i giudici Falcone e Borsellino, fino ai giovani che sii sono trovati accidentalmente nella traiettoria di proiettili in realtà diretti ad altri. 

Dopo i saluti della dirigente scolastica, la professoressa Anna Gina Mupo, e l’intervento della coordinatrice di Libera Eboli Daniele Cavaliere la manifestazione si è conclusa con una partita di pallavolo a cui hanno partecipato docenti e alunni. Un momento dal tono differente, ma non per questo meno rilevante nell’economia complessiva dell’evento: lo sport rappresenta una palestra etica di educazione alla legalità, ai valori del rispetto e del riconoscimento della dignità dell’avversario. 

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