Ha dell’incredibile questa vicenda che certamente di politico ha bene poco. Il gruppo Eboli Domani rivendicava ormai da mesi una rappresentanza in consiglio comunale, ribadendo, a favor di penna e videocamera, che non vi era alcun ricatto ai danni del sindaco Conte, solo la volontà di dare una accelerata alla macchina amministrativa.
Intorno alle 18 di ieri pomeriggio, è stato comunicato, anche se non ufficialmente, a Massimiliano Curcio, assessore al bilancio e al piano di zona, e a Damiana Masiello, politiche sociali, che ormai il loro tempo in giunta era scaduto. Il sindaco aveva trovato la quadra: Gianmaria Sgritta vice sindaco con delega al bilancio e al personale; Enzo Consalvo, salve le sue deleghe, rimaneva in Giunta; Catia Cennamo entrava al posto della Masiello con la delega alle politiche sociali. Pronto il rimpiazzo anche per Alessia Palma: Lucilla Polito avrebbe preso le deleghe della pubblica istruzione e della cultura.
Il cambio di passo si sarebbe dovuto verificare dopo la votazione sul bilancio. Su questo il sindaco è stato irremovibile. Alle ore 19 l’aula Isaia Bonavoglia comincia a prendere vita con l’arrivo dei deputati a sedere sugli scranni. La prima chiamata fallisce: non c’è il numero legale. Pausa.
Il sindaco viene chiamato fuori dall’aula consiliare dal gruppo Eboli Domani, rimasto orfano di Pasquale Ruocco, distaccatosi dal gruppo e seduto con la maggioranza tra gli scranni. Addirittura un componente dell’ex gruppo dei cinque, per giustificare la sua assenza in consiglio, aveva inviato un certificato del suo medico curante. Eppure era lì, sotto gli occhi di tutti. Segno che pure i mal di pancia, sono come la felicità, durano solo un secondo. Sindaco e consiglieri dissidenti entrano nella stanza del primo cittadino con un foglio in mano. Chiedono a Mario Conte di firmare una sorta di accordo prematrimoniale: sarebbero entrati in consiglio, garantendo il numero legale soltanto se si fosse formalizzato l’ingresso di Sgritta e Cennamo entro questo venerdì.
Spalle al muro, il Sindaco li ha cacciati fuori dalla stanza, sottraendosi alla richiesta (ricatto non rispecchia i canoni del politicamente corretto e non sia mai!). Deserto il consiglio comunale. Manca il numero legale anche alla seconda chiamata.
Stasera alle ore 19.30 il sindaco ha convocato una riunione di maggioranza per verificare la tenuta e la possibile apertura all’opposizione.