Gli studenti del Gallotta accolgono la scrittrice Ersilia Gillio

Di Luisa Lardo, studentessa della classe IV B del Liceo Scientifico A. Gallotta


Ieri, mercoledì 8 febbraio, è stato presentato il libro di Ersilia Gillio nell’aula magna del liceo scientifico ‘’A. Gallotta’’. Il libro è un vero e proprio romanzo di formazione che, come spiegato dalla stessa autrice, disegna per lei e per lo stesso lettore, un percorso catartico.
In un momento difficile, l’autrice ha avuto la forza di mettere per iscritto tutto ciò che aveva vissuto negli anni dell’adolescenza: l’importante presenza della scuola, i suoi disordini alimentari, una relazione tossica.

«Elisa sono io – spiega la Gillio riferendosi alla protagonista del suo romanzo -. Questo libro è stato per me un modo per guarire, per affrontare le avversità. Spero possa essere d’aiuto ai giovani di oggi, affinché non si sentano soli e capiscano che la felicità è davvero una scelta».
Chiarisce inoltre l’importanza che ha avuto la scuola nella sua crescita personale. «Intorno ai diciotto anni ero una ragazza priva di autostima. Poi, un professore di filosofia mi ha aiutato ad emergere. Mi ha fatto scoprire la mia strada, la comunicazione. È lì che sono fiorita».


Queste bellissime parole rivelano un messaggio importante: la scuola è uno strumento di crescita. Un chiaro invito agli studenti affinché si stacchino dal tossico attaccamento ai voti, spesso motivo di sofferenza. Allo stesso tempo, l’autrice indica tre strade possibili: chiedere aiuto in caso di bisogno, imparare a volersi bene e autostimarsi.


«Cos’è per lei la felicità? Si può davvero scegliere?» -, le viene chiesto.

«Elisa ha scelto la felicità, però ha impiegato dieci anni e anche io l’ho scelta, impiegando anche più tempo, ma ne è valsa la pena. Elisa era una ragazza in carne, con dei voluminosi capelli rossi che odiava e aveva solo un desiderio: ESSERE INVISIBILE. Si sentiva diversa e per questo soffriva.  Tutti la prendevano in giro per il suo peso e lei ci rideva su perché sentiva di non poterli contrastare. Poi la svolta: Elisa ha scoperto di avere un talento che trascendeva totalmente dai difetti che i suoi bulli tendevano a rimarcare» – ha spiegato.


«Non vergognatevi mai di essere vittime. Denunciate – incita l’autrice -. Sappiate che se un vostro amico o conoscente ne è vittima e fate finta di nulla siete ugualmente bulli… BULLI PASSIVI» – ha concluso.

Durante la manifestazione, non sono mancati gli attenti interventi da parte degli alunni: considerazioni, domande, lavori multimediali e monologhi teatrali. Un’espressione di sensibilizzazione legata sempre alla creatività e alle competenze che al Gallotta vengono continuamente promosse.

«Siate gentili, forti, coraggiosi, ma soprattutto, empatici» -, sprona la professoressa La Monica, moderatrice della manifestazione -.

«Comprendere cosa c’è nell’animo dell’altro ci consente di ripararci da tutte le macerie che una parola detta inconsapevolmente può causare, perché le parole sono importanti: possono curare e distruggere. Siatene consapevoli – afferma la dirigente Mupo, durante il suo intervento -. Imparate a cambiare idea, a tornare suoi vostri passi se necessario perché non c’è cretino più cretino di chi persevera sempre nelle sue convinzioni» – conclude la dirigente, sintetizzando al meglio le riflessioni maturate lungo l’arco dell’intera mattinata.

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