Lingua italiana: strumento potente per l’incontro tra i popoli

Grande successo per il corso di lingua italiana gratuito, dedicato ai cittadini stranieri, organizzato dalla rete che fa parte del progetto Di.Agr.A.M.M.I. Sud, promosso da una partnership molto diversificata e capillare che si estende su otto regioni del sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna con la realizzazione di interventi di integrazione socio lavorativa, finalizzate alla prevenzione e al contrasto dello sfruttamento lavorativo del caporalato in agricoltura. Il progetto diagrammi rappresenta una proposta di dignità di qualità e di sfida realizzata mediante il protagonismo delle istituzioni delle parti sociali ed economiche del terzo settore.

Fa sorridere e fa anche pensare di essere sulla buona strada, finalmente. Siamo sulla strada dell’inclusione che sottintende una serie di buone pratiche legate all’antico culto greco, e non solo, dell’accoglienza. Era sacra in quel tempo in cui il Mediterraneo più che barriera era ponte; più che confine era luogo di incontro. La piccola sala di un’associazione ebolitana che si è trasformata in un’aula per alunni speciali. Arrivano dall’Africa subsahariana e moltissimi di loro non sono più in età scolare. Vogliono, però, imparare la lingua italiana perché ne hanno bisogno, non solo per ottenere il permesso di soggiorno, ma anche per avere la possibilità di comunicare con chi è nato qui.

L’organizzazione

Il corso di lingua italiana si è svolto ad Eboli, città simbolo e luogo nevralgico di quella Piana del Sele che accoglie senza riserve i viandanti che arrivano per cercare dignità. Diagrammi Sud, attraverso la cooperativa sociale Aido di Battipaglia, partner del progetto, con il coordinatore Antonello di Rosario, noto professionista del terzo settore, e grazie al punto di accesso organizzato dall’associazione Dunyaa Aps, presieduta da Thierno Birahim Diop, ha potuto attivare, tra le altre attività, il corso di lingua italiana interamente dedicato ai cittadini stranieri. Fondamentale, poi, il ruolo di Michela Vita in merito all’orientamento lavorativo e al bilancio di competenze.

Docenti e mediatori culturali con il supporto di dispositivi elettronici hanno lavorato insieme per centrare l’obiettivo: dare l’opportunità di interagire con l’altro attraverso il linguaggio. I discenti sono soddisfatti. «Quando ero nel mio Paese mi dicevano di studiare bene l’inglese e il francese – racconta in italiano Lamine, scandendo bene le parole-. Oggi studio l’italiano perché in Italia è il mio futuro ed è qui che voglio formare la mia famiglia. Spero che questo mio sogno si realizzi presto». Il congiuntivo utilizzato in maniera perfetta ci dà la certezza che gli obbiettivi del corso siano stati davvero centrati.

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