Premialità per i medici di periferia. La proposta di Adelizzi

Ieri sera, presso l’Aula Consiliare Isaia Bonavoglia del Comune di Eboli, il parlamentare della Repubblica Italiana, Cosimo Adelizzi, è intervenuto al Consiglio Comunale monotematico e urgente, convocato dal Sindaco Mario Conte, per un confronto pubblico sulle criticità del Polo Ospedaliero della città. Il Maria Santissima Addolorata, infatti, a causa della carenza di personale e, in particolar modo di chirurghi, rischia di essere chiuso. All’assise hanno partecipato anche i consiglieri regionali e provinciali. 

 «Sono onorato di essere in quest’aula stasera per trattare una tematica importante e sentita in tutta la città. Pertanto, sento il dovere di ringraziare la massima autorità sanitaria sul nostro territorio, il sindaco Mario Conte, per questa opportunità che sta dando a me e a tanti di noi. In tanti hanno detto che si sarebbe dovuto convocare prima questo consiglio. Certo, questo problema va avanti da un bel po’ di tempo, ma l’importante è che siamo tutti quanti insieme qui, stasera, per cercare di trovare le migliori soluzioni. Parto brevemente dal principio. Sono mesi, se non anni, che tutti i sindacati hanno denunciato pubblicamente la carenza di personale medico e paramedico e sono mesi, se non anni, che hanno sempre ricevuto rassicurazioni. Tra l’altro, tutti hanno dato rassicurazione ai sindacati e alla stessa città. Anche il Ministro Roberto Speranza, che è venuto ad Eboli meno di un anno fa, ha parlato di potenziamento e di rafforzamento del nostro ospedale con quella medicina territoriale che diventa sempre più importante per tutto il Paese, non solo per il nostro territorio. Ora però ci troviamo davanti ad una grave emergenza. Si è fatto bene a sottolineare il collegamento che esiste fra il reparto di chirurgia e il pronto soccorso. Sarebbe stato già di per sé grave la chiusura prolungata di un reparto, ma se parliamo di chirurgia, a maggior ragione, dobbiamo stare attenti affinché non si configuri il peggio. Voglio quindi fare una piccola premessa. Stiamo parlando di medici, infermieri, operatori sociosanitari e stiamo sottolineando i loro legittimi comportamenti. Voglio però anche approfittare di questa seduta per ringraziarli ancora una volta: veniamo da un periodo in cui la pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario e tutti noi li abbiamo chiamati più volte eroi. Lo sono stati per davvero. Hanno dato il massimo, facendo tutto quello che potevano quindi ora dobbiamo comprendere le loro reali esigenze.

Come affrontiamo i problemi? Secondo me dobbiamo affrontarli con due diverse prospettive e dobbiamo fare attenzione a non mischiarle tra di loro, confondendole. La prospettiva di brevissimo periodo è quella di risolvere questa emergenza che potrebbe portare alla chiusura del pronto soccorso. Nessun allarmismo, ma dobbiamo anche dirci le cose come stanno. Sono anch’io convinto che l’ospedale non chiuderà ed è giusto ribadirlo. Però, dobbiamo concentrarci prioritariamente sulle soluzioni che possono portare a risolvere l’emergenza. Poi, c’è una prospettiva di medio periodo che deve puntare a soluzioni strutturali in grado di risolvere il problema una volta per tutte. Per la risoluzione dell’emergenza, vi riporto le notizie che ho acquisito in questi giorni, così rispondo anche a qualche intervento di prima che mi ha tirato in ballo. Ognuno affronta le questioni secondo la propria formazione, secondo il proprio essere. Molto spesso il lavoro silenzioso paga più di qualsiasi dichiarazione, intervista o interrogazione parlamentare. Ho fatto diverse sollecitazioni per cercare di risolvere il problema. Vi porto notizie positive che dobbiamo prendere con le dovute cautele e con la massima concentrazione. Innanzitutto è stato fatto un primo scorrimento di graduatoria in cui sono stati interpellati 15 chirurghi. Di questi, 14 non hanno risposto. Uno solo ha accettato, il dottor Cavallo che entro il primo luglio dovrebbe arrivare ad Eboli.

Un’altra notizia importante è che ora l’Asl sta procedendo allo scorrimento di un’altra graduatoria, quella dell’Asl Napoli 2 e potrebbero esserci ulteriori risposte positive. Quindi, il servizio di chirurgia h 24, secondo le rassicurazioni che ho avuto, sarà garantito. Così potremo scongiurare la chiusura del pronto soccorso. Inoltre, insieme alla collega la deputata Virginia Villani, seguiamo le questioni della sanità provinciale: io per l’ospedale di Eboli; lei per l’ospedale di Sarno. Questa mattina avevamo un appuntamento con la dirigente regionale che si occupa di sanità. Io, per motivi familiari urgenti, non sono riuscito ad esserci, ma la collega ha partecipato all’incontro. Ebbene, per risolvere il problema, abbiamo anche proposto di inserire gli specializzandi al 4º e il 5º anno nei reparti che più necessitano di personale medico. Siamo stati rassicurati anche su questo. E’ una soluzione tampone che ci consente di attendere le procedure dei concorsi e, nel frattempo, continueremo a premere affinché questi concorsi si chiudano il prima possibile. Risolta l’emergenza, dobbiamo occuparci del futuro del nostro ospedale e, anche questa volta, le strade sono due, una che coinvolge il livello nazionale e l’altra che coinvolge di più il livello regionale. Per la prima strada bisogna trovare il modo per inserire premialità per tutti quei medici che decidono di lavorare negli ospedali di periferia. Il problema non c’è solo ad Eboli e questa questione va affrontata a livello nazionale. Perché un medico del Ruggi dovrebbe venire a Eboli o andare a Polla oppure a Vallo della Lucania? Perché dovrebbero lasciare un ospedale di Napoli per un ospedale di periferia? La soluzione può essere individuata nelle premialità per tutti quei medici che accettano di stare sul territorio per almeno quattro anni. A livello regionale, invece, credo che la soluzione sia quella dell’Ospedale unico della Piana e della Valle del Sele. Qui ci vuole il massimo impegno da parte di tutti, perché avere un ospedale d’avanguardia, così come noi immaginiamo l’ospedale unico, significherebbe innalzare la qualità dell’offerta sanitaria sul territorio, apportare nuove tecnologie di cui possono beneficiare non solo i cittadini che ne devono usufruire, ma anche coloro che le devono utilizzare. Ciò consentirebbe di fare anche maggiori investimenti sulla formazione di cui c’è assolutamente bisogno.
Concludo con un appello a tutti coloro che dovranno votare la delibera proposta. Non puntiamo il dito l’uno contro l’altro. Cerchiamo per davvero tutti insieme di risolvere il problema perché un’amministrazione pubblica, qualunque essa sia, si trova a gestire ogni settimana e ogni mese problemi che a volte riesce a risolvere e a volte no. Qui parliamo di una questione davvero determinante. Parliamo del rischio di una catastrofe. Dobbiamo trovare una soluzione. Se dovessimo arrivare al peggio ci saranno reazioni politiche dure perché non potrebbe essere altrimenti».

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